Pertanto, al di là delle critiche, forse alcune anche costruttive, la scelta di sostenere a tutti i costi la sopravvivenza dello Zuccherificio nel Molise è stata e sarà una decisione molto oculata. Va dato atto alla coraggiosa intraprendenza politica regionale se ancora possiamo sperare di assicurare i circa quattrocento posti di lavoro e agli agricoltori la possibilità di produrre bietole da trasformare in loco. Certo il compito della politica non è ancora finito, come sono certo non è esaurita la determinazione dei politici, del governo regionale e del suo Presidente a tirare fuori per i capelli dallo stato di difficoltà in cui è posta la situazione attuale del nostro Zuccherificio.
Infatti, l’attuale situazione è sicuramente contingente ma andrà ad esaurirsi già dall’anno prossimo; la riorganizzazione aziendale dello Zuccherificio con tutte le possibili potenzialità industriali collaterali porterà a una migliore condizione economica per i bieticoltori e a una maggiore sicurezza occupazionale a tutto l’indotto aziendale. Mi preme ricordare infine che lo Zuccherificio del Molise è un complesso economico-produttivo e per sua attuale composizione societaria anche sociale, dove non ci si può fare né politica né pettegolezzo personalistico.
La S.p.A. Zuccherificio ha un consiglio di amministrazione che continuerà a garantire una sana amministrazione facendo doverosamente gli interessi degli azionisti, dei produttori bieticoli e di tutti i componenti la filiera del comparto, senza distinzione di sorta. I personalistici giudizi espressi da alcuni figli d’arte della politica li rimandiamo al mittente, dichiarando la piena disponibilità ad un confronto pubblico con loro, se non altro per conoscersi visto che con alcuni di loro non ho mai avuto piacere di scambiare nessuna opinione.”