Partendo dalla sua esperienza personale fatta di lotte, ricerche, di tanta preghiera e soprattutto di molto coraggio Luca, di fronte alle speciose accuse d’ esser stato vittima di un lavaggio del cervello,- in una intervista- replica: “Non ci sto. Sono una persona in grado di intendere e di volere come lo ero quando ero un gay. La vera violenza è dire che è impossibile uscire dall’omosessualità”.
E insiste: “Basta con questa accusa di omofobia. Chi discrimina è chi pensa che gay si nasce. Non esiste certo un gene. La mia scelta ha richiesto coraggio, anche perché non ho dovuto lottare solamente contro le mie abitudini, praticare l’astinenza per un periodo, ma ho dovuto rinunciare anche ai privilegi di una società in cui essere gay è trendy, ti serve a trovare un lavoro più facilmente e a fare soldi più in fretta”. Il tema dell’omosessualità è molto presente nella cultura contemporanea e soprattutto nel costume e negli stili di vita sessuale. Giustamente se ne parla sempre con crescente interesse e profondo rispetto ma occorre non eccedere né nel qualunquismo e né scadere nell’omofobia.
E’ una realtà, uno stato e uno stile di vita che merita considerazione, analisi e assunzioni di responsabilità umana, culturale e religiosa. E’ di sicuro un tema scottante che però non bisogna escludere ma affrontare. Questa è un’occasione avendo la possibilità di ascoltare un vero protagonista. Il servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi avvertendo questa urgenza se n’è fatta carico organizzando questo insolito modo di dibattere su un tema scottante e di attualità.