TERMOLI – Meno di un mese alle elezioni regionali. Una sfida che non mi vedrà partecipare attivamente e in prima persona: non sono candidata con il Movimento 5 Stelle né ho accettato le tante proposte che in queste frenetiche settimane mi hanno tutte sinceramente onorato e resa orgogliosa perché provenienti da persone che stimo e felice conseguenza – mi piace pensare sia così – di quell’impegno che ho profuso nelle Istituzioni.
Ero consapevole della regola dei due mandati, un impegno assunto dieci anni fa, ma non essere in lista non mi impedirà certamente di restare al fianco delle candidate e dei candidati del M5s e, ovviamente, del nostro candidato presidente Roberto Gravina che, con orgoglio, sosterrò e supporterò.
Ma rimarrò ancora con più forza al fianco dei cittadini del mio Molise, della regione che ho imparato a conoscere, in questi dieci anni di impegno personale e istituzionale, sotto ben altri profili, quelli raccontati dalle voci di un territorio che ha bisogno – oggi più che mai – di scelte coraggiose, precise e di tanta programmazione.
Grazie a loro, alla fiducia straordinaria che hanno voluto esprimere nei miei confronti, sono entrata dapprima da neofita in Consiglio regionale e oggi ne esco con maturità politica e umana, consapevole ancor di più di quanto si possa e si debba fare per la propria comunità.
Una crescita che devo a chi mi ha investito della responsabilità per affrontare con determinazione tutti quei problemi che attanagliano la nostra regione da decenni.
Ho provato a strambare, a far cambiare rotta alla politica regionale. Con testardaggine sono riuscita a far istituire la legge sulla banca della terra, approvare la norma sul Terzo settore, portare avanti le battaglie sui diritti civili. Con orgoglio voglio ricordare la deliberazione del consiglio sulle risorse idriche e sul diritto all’acqua.
Con lo stesso orgoglio, sono stata cofirmataria della legge contro la violenza di genere e prima relatrice in aula della sua attuazione.
Cosi come non posso dimenticare l’opposizione al progetto “Gran Manze”, di cui mi sono fatta portavoce portando le istanze del territorio nell’aula consiliare.
E il grande lavoro profuso all’interno della Commissione e del Consiglio per la medicina territoriale, il richiamo alla presenza della Usca durante le fasi complicate della pandemia, il Registro tumori, la definizione delle aree idonee e non idonee ad ospitare i parchi eolici, la programmazione paesaggistica, la messa in sicurezza del territorio e dei nostri fiumi, tema così attuale e doloroso.
Un lungo cammino che mi ha consentito di entrare negli ingranaggi della burocrazia, di constatare che lo Statuto regionale è ancora in parte disatteso, di approfondire temi e sensibilità, di proporre soluzioni, di avanzare idee e, soprattutto, di dare voce al territorio, alle associazioni, a quella comunità che immagina un destino e un futuro migliore.
Molte, tante proposte non hanno raggiunto l’obiettivo, ma come si dice: è la democrazia, bellezza! Essere minoranza, tuttavia, spinge a provare ogni strada che molto spesso è sbarrata da divisioni ideologiche, da questioni politiche, da frizioni personali che rappresentano a volte l’ostacolo principale alla crescita della collettività.
Oggi, con l’avvio ormai ufficiale della campagna elettorale, sento forte il dovere di ringraziare chi mi ha sostenuto in queste due legislature e anche tutti coloro che non lo hanno fatto, ma hanno avuto modo di conoscermi.
Il bagaglio che porto con me è il frutto del supporto – tangibile e invisibile agli occhi – che ho avuto la fortuna di ricevere in questi anni: dai dirigenti della Regione ai funzionari che assistono i componenti le Commissioni consiliari, dai consiglieri regionali nelle loro attività dentro e fuori dall’Aula al personale in servizio a Palazzo D’Aimmo che ha sempre saputo strapparmi un sorriso, a chi ha condiviso questo percorso con me, tra gioie e dolori.
Grazie anche a tutti gli operatori dell’informazione che hanno saputo, con la riconosciuta professionalità di cui sono in possesso, raccontare e raccontarmi. Grazie ai direttori delle testate giornalistiche e televisive che mi hanno concesso spazio e quindi mi hanno consentito la possibilità di esporre la mia visione, le progettualità che ho messo in campo, i bisogni che ho evidenziato.
A tutti devo un ringraziamento sincero, affettuoso e privo di retorica o di ipotetici secondi fini: la mia esperienza decennale è stata costruita con il supporto, magari inconsapevole, di tutti ed ogni chiacchierata, richiesta, coinvolgimento è sempre stato per me motivo di riflessione e di impegno.
Questo non è sicuramente un addio, ma un sincero arrivederci: vorrei che questa passione che ho coltivato con impegno, dedizione, studio e tanta cura possa trovare un altro modo di essere messa al servizio della mia terra.
Del mio Molise al quale auguro tanta, tanta fortuna.
Patrizia Manzo