Alla fine del monologo si é aperto un dibattito sui temi affrontati durante lo spettacolo, che ha risvegliato le menti e i cuori degli spettatori: bisogna lottare nella vita e non abbassare mai la testa! Esiste davvero Carla? E Bruno? Quanto di reale c’è in Tutto il mio amore? Stando al maestro Eduardo “La suprema finzione è anche la suprema verità” e Melania Fiore lo ribadisce citando il metodo Strasberg che, come l’attrice ha specificato – insegna ad attingere alle esperienze personali, rielaborandole nel racconto;essere fedeli a se stessi in tutti i personaggi interpretati è importante soprattutto per garantire la purezza e la bellezza dell’opera-. Per l’attrice Melania Fiore il teatro diventa reale e la recitazione strumento per conservare l’onestà. Melania Fiore, con “La grande bellezza” e dieci anni di teatro e premi prestigiosi sulle spalle desidera oggi creare arte per metterla al servizio dei giovani e della loro libertà.
Per questo, sceglie il monologo, con la sua carica emotiva diretta, e decide di trattare tematiche sociali per denunciare l’avvelenamento dei terreni del Sud, la mentalità chiusa di questi luoghi, l’indifferenza della gente di fronte ai soprusi. Occorre, perciò, avere coraggio, valore necessario anche al cinema italiano e agli italiani stessi di oggi per ritornare ai lustri della Dolce Vita. Quindi alziamoci, alziamo le nostre menti, in modo che nessuno ci possa nascondere e sottomettere! Alziamoci dalle nostre sedie per mantenere viva la nostra libertà! Luciaconcetta Vincelli e Chiara Di Nunzio (IV B Liceo Linguistico)