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TERMOLI – Chi “tocca” la Misericordia, “giornalisticamente”, riportando proteste dei volontari ed ex volontari su notizie verificate alla base, viene sistematicamente accusato di dire il falso, di scatenare una presunta macchina del fango, addirittura  di non avere una  deontologia professionale. Non ci stupisce l’organo di stampa che ha pubblicato una replica così “biasimevole” contenente accuse prive di fondamento verso colleghi, senza verificare se avessero fatto o meno il proprio lavoro, visto che lo stesso giornale on-line riporta la pubblicità della stessa Misericordia, (dunque finanziato anche dalla Misericordia) così come non ci stupisce il comportamento del “solerte” Governatore. Il vero bagno di umiltà invitiamo, vivamente, il Governatore a farlo. Forse avrebbe dovuto farlo prima di scrivere repliche così poco edificanti in sprezzo, lo diciamo noi, alla deontologia professionale.

Prima di tutto la lettera non è anonima ma su espressa richiesta dell’autore della missiva che noi abbiamo pubblicato non è stato inserito il suo nome così come tra l’altro prevede la deontologia professionale, da lei tanto decantata. Inoltre prima di pubblicare la missiva è stato verificato il contenuto “alla base” la quale oltre a confermarne il contenuto, ha aggiunto tutta una lunga serie di proteste.

Vogliamo ricordarle, inoltre, Governatore che i ritardi nel pagamento dei rimborsi ci sono stati l’estate scorsa e ci sono ora e , questi ultimi, sono stati oggetto di un intervento con interrogazione urgente in Consiglio regionale del consigliere termolese Filippo Monaco, vice Presidente del Consiglio regionale che ha inserito proprio tale argomento tra le problematiche di cui ha chiesto risposte in consiglio regionale.

La nota politica di Monaco è stata pubblicata integralmente da questo giornale on-line qualche giorno addietro, il 13 giugno scorso, e lei, in questa occasione, ha preferito il silenzio. Nella lettera da noi pubblicata il 17 giugno scorso, c’era anche questo argomento ma lei lo contesta oggi mentre non ha detto nulla sull’interrogazione del politico.  

A questo punto la invito a leggere attentamente l’intervento del consigliere regionale così come la invito, caldamente, ad un dialogo più democratico con i volontari che con sacrificio, il loro, stanno portando avanti l’associazione da lei diretta. Evidentemente la loro opinione non è oggetto dei suoi pensieri vista la replica che ha fatto.

Per quanto concerne presunti ricatti ed inviti a denunce alle forze dell’ordine così come di godimenti di presunte guarentige da parte della pubblica amministrazione non sono state oggetto della lettera da noi pubblicata e non hanno nulla a che vedere con tale missiva. Sono accuse gratuite che non ci appartengono e rispediamo al mittente. Rispediamo al mittente anche le accuse, queste sì false, di mancato rispetto della deontologia professionale e della fondatezza della notizia.


Quando ci si inizia ad avvicinare alla verità (verificata) questa fa male.