TERMOLI – “Non sono sorpreso delle decisione adottate nell’ultima assemblea di Costruire Democrazia – ha affermato il consigliere Filippo Monaco – alla quale non ho partecipato perché impegni istituzionali mi hanno portato a Bruxelles. Ciò che mi colpisce è l’acredine con la quale si fa riferimento alla mia persona, facendo passare per critica politica quello che, in realtà, non è altro se non un attacco personale”. Sulle motivazioni di tale accanimento il consigliere regionale eletto tra le fila di Costruire Democrazia lascia il beneficio del dubbio ricordando, però, che qualcuno che di politica ne aveva masticata tanta e dei giochi di potere aveva fatto il suo regno un giorno affermò: “Il potere logora chi non ce l’ha”.
“Vengo accusato di non aver rispettato l’impegno elettorale del dimezzamento delle indennità e persino di non aver rinunciato al fondo per il portaborse. La seconda è una bugia plateale perché dal mese scorso l’importo dell’art.7 è sparito dalla mia busta paga, come da richiesta di sospensione regolarmente protocollata. Per quel che riguarda le altre indennità ho già ricordato che abbiamo eliminato il rimborso chilometrico, i gettoni di presenza ed il vitalizio. A conti fatti, per quel che mi riguarda, significa che le mie attuali indennità si sono ampiamente ridotte, con la certezza di non pesare sulle casse delle Regione quando il mio mandato elettorale sarà terminato. Non voglio più tornare sull’argomento perché odio ripetermi e perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E’ d’altronde stupefacente che questa “fondamentale” battaglia sulla riduzione delle indennità veda tra i suoi più accesi sostenitori persone che beneficiano del vitalizio, anche sotto forma di reversibilità, dimentichi di non aver rinunciato a nulla durante il proprio mandato”.
Per costruire in maniera solida la democrazia occorre cominciare con il confronto sereno e leale sui principi, sulle scelte di natura politica, sui larghi orizzonti verso cui dirigersi. “Le piccole lotte intestine non mi appartengono, le ho sempre sfuggite e sono state già motivo di allontanamento da altre organizzazioni politiche. In Costruire Democrazia credevo di aver trovato l’opportunità di affrontare la politica in modo diverso, lontano da personalismi e ambiguità. Se così non è, se le mire del movimento sono altre e vanno in direzione di cumuli di incarichi, orientamento verticistico e assenza di confronto sulle tematiche di natura politica allora è vero che i nostri principi diventano non condivisibili”.