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CAMPOBASSO _ Precarietà da abbattere, reddito minimo garantito e restituzione di tutti quei diritti che berlusconismo e montismo hanno cancellato. Queste sono solo alcune delle principali proposte della lista Ingroia Rivoluzione Civile che il candidato per il Molise alla Camera dei Deputati, Pierpaolo Nagni, vuole ricordare ai cittadini molisani che presto saranno chiamati al voto non solo per le prossime elezioni regionali ma anche per le politiche. Un doppio appuntamento quindi che rappresenta l’opportunità di voltare pagina davvero in Italia e nella nostra terra. “Viviamo in una regione che in oltre un decennio di Governo Iorio è stata messa in ginocchio dal punto di vista economico e produttivo – ha esordito Pierpaolo Nagni – Viviamo in una regione dove i giovani non hanno futuro e sono costretti a fare le valigie e ad andare via.

Viviamo in una regione dove le grandi aziende chiudono e le piccole e medie imprese sono strette nella morsa dei creditori. Viviamo in una regione che registra le peggiori performance su campo nazionale e dove l’unico dato in crescita è quello della disoccupazione e della cassa integrazione. Viviamo in una regione in cui non vi è stata nessuna lungimiranza da parte classe politica dirigente. In questo quadro – ha continuato – le politiche nazionali del governo Berlusconi e del Governo Monti hanno ulteriormente danneggiato la qualità di vita di tutti noi. La legge Fornero è andata ad intaccare duramente la dignità dei lavoratori cancellando l’art. 18, ha dato origine alla gravissima situazione dei cosiddetti esodati, ha inventato meccanismi di flessibilità che non hanno portato alcun vantaggio al mondo produttivo.

Credo che ora sia davvero necessario un grande senso di responsabilità politica. Ecco perché invitiamo gli elettori a scegliere Rivoluzione Civile; perché al suo interno ci sono le forze parlamentari (Italia dei Valori) ed extra parlamentari (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e altri della società civile) – ha spiegato – che hanno scelto dal primo momento di contestare Berlusconi e Monti. Non ci stancheremo mai di ricordare che Antonio Di Pietro è stato l’unico in Parlamento ad essersi distinto e ad aver capito immediatamente a quale pericolo stavamo andando incontro. Votiamo Rivoluzione per i diritti dei lavoratori, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro. Rivoluzione civile è per la creazione di occupazione attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia.

Rivoluzione Civile è per l’introduzione di un reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati, per l’aumento delle retribuzioni italiane a partire dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime. Rivoluzione civile è per far partire un grande processo di rinascita del Paese, liberando le imprese dalla burocrazia soffocante, premiando fiscalmente le realtà che investono in ricerca e innovazione che creano occupazione a tempo indeterminato e valorizzando le eccellenze nei vari settori: dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green economy. Con Rivoluzione civile – conclude Nagni – abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino. Votiamo per un programma politico e sociale serio e credibile. Immaginiamo un futuro nuovo per l’Italia e per il Molise”