CAMPOBASSO – Una canzone popolare parla di un uomo tartassato dalla sfortuna: “ Mo vene Natale, nun tengo denare, me leggo o giornale, me fummo na pippa e me vaga a cucca”. Questa modesta soddisfazione di leggere un giornale, magari per parlare un poco male dei “politici” , è negata ai viaggiatori e pendolari, non certo pochi, che partono dalla stazione ferroviaria e da quella degli autobus prima delle ore 7,00.

Da qualche tempo infatti, chiusa l’impresa di distribuzione a Campobasso, i giornali, provenienti da Vasto, arrivano dopo le ore 7,oo del mattino, cosa che può andare forse bene in generale per le edicole in città e i loro clienti ma va malissimo per quelle della stazione ferroviaria e del terminal. Lo stile di una città, commenta Filippo Poleggi, si vede anche da cose che possono sembrare minori ma che concorrono a dare un immagine di efficienza e buona organizzazione, o a non darla.

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