TERMOLI – Preoccupano le contraddizioni circa le decisioni assunte dall’assise comunale di Termoli dello scorso 7 giugno che proseguono nella direzione di un’ulteriore cementificazione del centro cittadino, delle esternazioni del sindaco Di Brino, circa la sua contrarietà pregiudiziale al progetto della Granarolo e la lentezza con la quale viene considerata l’ipotesi di ri-pubblicizzazione del servizio idrico integrato la cui privatizzazione termina, dopo vent’anni, proprio il 30 giugno.

La ri-pubblicizzazione frutterebbe al comune risorse ingenti che fin’ora sono state dirottate a Roma, ma non lo si considera come una ipotesi praticabile! Il piano di investimenti della Granarolo, potrebbe, se d’impatto ambientale ridotto, distribuito sul territorio basso molisano e con smaltimento dei liquami al servizio dell’agricoltura, dare lavoro e/o riattivare una parte delle coltivazioni foraggiere, ma lo si bolla come negativo senza conoscerne i particolari!

La costruzione edile, prevista nel quartiere del “Crocifisso” in un’area da sempre considerata nella volontà del comitati civici, come destinata a verde pubblico, viene modificata nella destinazione senza chiedere nulla ai cittadini! Ci chiediamo allora, ma quale idea di sviluppo c’è per la città e quale rapporto democratico ha assunto l’assise comunale nei confronti dei cittadini? Pensiamo sia arrivato il momento di “sfidare costruttivamente” la giunta comunale, il sindaco Di Brino e il presidente Montano ad un confronto pubblico in cui spiegare quale idea di sviluppo hanno per Termoli.

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