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CAMPOBASSO – Mentre il commissario straordinario lasciava la Molise Acque per presunte questioni di correttezza istituzionale, l’Enel minacciava di bloccare l’erogazione di energia elettrica a fronte di una maxibolletta inevasa da undici milioni di euro e si sospendevano le procedure concorsuali avviate qualche giorno prima delle elezioni di febbraio, all’azienda speciale di emanazione regionale si individuava un percorso parallelo per assumere altro personale.

In via Depretis, qualche giorno fa, sarebbero stati siglati sette contratti a tempo: quattro interinali per la sede di Termoli e tre co.co.co per il Museo dell’Acqua. Dove questa struttura si trovi, al momento è un mistero. Nessun cenno sul sito istituzionale dell’azienda speciale, nessuna notizia ufficiale in merito. Del resto, la nostra acqua è patrimonio dell’umanità, come ci ricorda la pubblicità fortemente voluta dalla Molise Acque! Per capirne di più, questa mattina ho inoltrato al direttore generale Giorgio Marone una circostanziata richiesta di accesso agli atti tesa a comprendere la veridicità delle informazioni che ho assunto relativamente ai sette contratti stipulati nei giorni scorsi e all’esistenza del Museo dell’Acqua.

Non comprendo la ratio di queste decisioni, sia alla luce del patrimonio professionale esistente (non avrebbero potuto essere contrattualizzati i dipendenti delle Comunità Montane, così come previsto dalla normativa regionale? Non si sarebbe potuto seguire l’esempio virtuoso avviato dall’assessore Michele Petraroia?) sia a fronte delle criticità di cassa che la Molise Acque ha evidenziato, fornendo i dati relativi ai debiti e ai crediti avanzati dagli Enti che non ottemperano alle scadenze di pagamento.

Nella stessa richiesta ho inteso chiedere informazioni anche relativamente alle somme incassate dalla Molise Acque per la partecipazione alle procedure concorsuali scadute e sospese. Saranno restituiti i venti euro di “tassa di concorso” che si sono dovuti versare per poter presentare la domanda oppure, anche per questa occasione, vale il motto “passata la festa, gabbato lo santo?”.

Salvatore Ciocca