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LARINO _ La Guida “Bar d’Italia 2011”, da poco in edicola, riporta tra i 1650 locali classici e innovativi selezionati dal Gambero Rosso, otto locali del Molise, in particolare il “Passicrate” di Venafro; il “Grecale” di Termoli insieme alla “Caffetteria Masachi” e “Zara”,  “Brisotti” e “Lupacchioli” di Campobasso; il “Nabucco” di Isernia e, di Larino, il “Caffè Pantheon” grazie alla nuova gestione di Antonietta Gentile. Una piacevole sorpresa che, dopo aver citato tutti i protagonisti, merita di essere sottolineata. “La pasticcera artigiana”, come cita la scheda della guida, che, con questo riconoscimento conquistato a pochi mesi dall’inizio della sua nuova avventura al Pantheon, il bel locale fondato da Alberto Campitelli, porta allo scoperto la sua bravura in laboratorio.

Lo fa con l’offerta di una pasticceria varia, semplice e, anche, innovativa, che si lascia ricordare per la bontà e la delicatezza espressa da una mano felice, guidata da ispirazione e fantasia, elementi propri di un artista. Il giudizio è ottimo, contrassegnato da due tazzine (il massimo è tre), a significare la bontà dell’offerta di prima colazione, spuntini per il pranzo, cocktail, aperitivi, al quale bisogna aggiungere altri elementi di giudizio, come la presentazione del locale, l’ospitalità, il servizio, l’igiene, ma non basta, la qualità dei prodotti e la loro preparazione secondo ricette strettamente legate al territorio, come nel caso di quelle riprese ed elaborate magistralmente da Antonietta. Un solo chicco per quanto riguarda la qualità del caffè, ma questo giudizio può essere facilmente modificato nel momento in cui la scelta ricade su una miscela di maggior valore sotto l’aspetto della degustazione.

Sa, però, che questo non è un punto di arrivo, ma solo l’inizio di un percorso che, se vuole raggiungere nuovi traguardi, è segnato da sacrificio e impegno, in laboratorio come in sala, per portare il suo “Caffè Pantheon”, a conquistare le tre tazzine e, insieme, anche i tre chicchi di caffè.

Le potenzialità ci sono, si tratta solo di lavorare avvalendosi di una squadra capace di esprimerle tutte queste potenzialità, ben sapendo che, nel momento in cui questo accade, ne trae vantaggio anche l’immagine di una città, Larino; di un territorio, il Molise. Tutto questo, grazie a Antonietta ed agli altri sette interpreti, citati all’inizio di questa nota, delle dolcezze e delle tradizioni del Molise, che meritano un saluto ed un grazie per l’immagine che hanno dato alla nostra regione.


Pasquale Di Lena

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