Paolo Marinucci
TERMOLI _ E’ polemica nel centro sinistra di Termoli sul bando pubblico del Comune per la gestione delle mense scolastiche. A scatenare la contrarietà della minoranza che oggi ha presentato una richiesta di modifica urgente dell’appalto, è una delle clausole inserite nel capitolato di appalto riferito al ritorno all’uso dei piatti di plastica e stoviglie monouso da cambiare ogni giorno andando così ad incidere in maniera significativa sull’ambiente e nella raccolta differenziata visto che tali residui non sono considerati imballaggi e dunque non possono essere riciclati.

“Ambiente al primo posto. L’Ambiente sarà la nostra principale battaglia”. Questi i “proclami” da campagna elettorale del Sindaco Di Brino e di tutta la sua amministrazione. Poi, nei fatti, completamente l’opposto. All’art. 4 del capitolato speciale di appalto per la l’affidamento del servizio di refezione scolastica nelle scuole nell’ambito del Comune di Termoli leggiamo al comma 3:”La fornitura di ogni pasto completo dovrà comprendere i seguenti materiali: piatti, bicchieri e postate monouso oltre a tovaglioli monouso, tovagliette individuali di carta monouso che ogni giorno la ditta appaltatrice dovrà fornire e distribuire agli utenti della mensa.” La normativa europea e italiana prevede l’obbligatorietà del riciclaggio per i soli imballaggi (intesi come prodotti destinati a contenere e proteggere specifiche merci) per i quali i produttori (e gli utilizzatori) sono, infatti, chiamati a pagare il contributo ambientale Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) che, tra l’altro, serve a sostenere le pratiche di riciclaggio.

Per piatti e bicchieri di plastica il contributo Conai non è richiesto e la stessa normativa non li considera imballaggi, per cui solitamente i Comuni non provvedono a riciclare detti materiali. La cosa migliore da fare, per ridurre l’impatto ambientale, è evitare il più possibile l’utilizzo di prodotti “usa e getta”, soprattutto se in materiali plastici derivati dal petrolio, che necessitano di grandi quantità di energia per essere realizzati e, solitamente, hanno cicli produttivi estremamente inquina nti. Peraltro, impiegare materie plastiche per realizzare prodotti “usa e getta”, equivale a trasformarne il loro principale pregio (la grande capacità di resistere nel tempo) in un grave difetto: la non biodegradabilità! Le plastiche dovrebbero quindi essere usate per realizzare manufatti e materiali destinati a durare. Se si va leggere il dizionario dei rifiuti inviato ai cittadini termolesi alla voce “piatti di plastica” è indicato di conferirli nel contenitore grigio dell’indifferenziato.

Utilizzando le forniture di pasti richieste a capitolato, il Comune di Termoli solo dalle mense scolastiche avrebbe un a produzione di plastica di 26 tonnellate che equivale ad una produzione di 127 tonnellate di CO2 per la produzione e il trasporto delle stoviglie utilizzate in questi 4 anni di capitolato. Praticamente dovremmo piantare 181 alberi, che nell’arco della loro vita, sarebbero in grado di assorbire tale produzione di CO2. In tutta Europa ci si dirige verso l’eliminazione della plastica come dimostra, ad esempio, la normativa sull’eliminazione delle buste di plastica per la spesa. L’Amministrazione Di Brino che fa? Nel nuovo capitolato elimina l’utilizzo delle stoviglie non usa e getta e ne inserisce indiscriminatamente il mono uso. Ma quale tutela ambientale ha nella sua testa, caro Sindaco? L’Assessore all’Ambiente dott. Leone non le ha consigliato la possibilità di una piccola clausola che poteva almeno in parte tutelare l’ambiente? Conoscete le bioplastiche quali, ad esempio, il Materbi o il Pla?

Sono ottenute a partire da materie prime vegetali. Questi prodotti essendo biodegradabili tramite compostaggio possono, una volta usati, essere smaltiti insieme ai rifiuti organici. Anche nel caso delle bioplastiche, pur essendo caratterizzate da un impatto ambientale complessivamente inferiore rispetto a quelle derivate dal petrolio, vale la regola generale di farne il minor consumo possibile. Considerando che l’usa e getta, a prescindere dal tipo di materiale, non è solitamente una buona pratica dal punto di vista ambientale in quanto rappresenta sempre uno spreco di materia ed energia. Almeno però avrebbe potuto “stemperare” la vostra scelta di tornare al mono uso. Caro Sindaco, caro Assessore, fare una mozione non servirebbe a niente visto che il bando scade il 28 agosto. Non ci sarebbe il tempo per discuterla. Quello che vi chiedo è di modificare il bando. Se proprio non avete la lungimiranza ambientale di modificarlo nel ripristino dell’uso delle stoviglie in ceramica almeno inserite la clausola dell’utilizzo del materbi, del pla, ingeo, quindi delle materie bioplastiche.

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