LARINO _ Scontata e già archiviata la vittoria dell’armata De Matteis alla Provincia al primo turno, registriamo poche riflessioni per contribuire ad un dibattito che sarà sicuramente vivace ma anche salutare e che, si spera, non si esaurirà con le prevedibili iniezioni di veleno, nelle rispettive compagini e tra ex amici e nuovi amici di merenda, alla luce del risultato elettorale a Larino. Ci tiriamo fuori subito dalle chiacchiere di paese e di qualche appassionato romanziere che, pur di sembrare protagonista, non fa altro che alimentare un fuorviante concetto della politica che oggi si identifica nella pratica immorale del clientelismo, degli interessi personali e lo scambio di favori. La politica non è tutto questo e noi combattiamo quotidianamente tale degenerazione, perseverando un impegno costante e deciso nell’affermare, attraverso azioni concrete e dialogo con tutti, l’unica vera missione della Politica: quella di servire il prossimo e di costruire il Bene Comune.
E’ quello che abbiamo fatto anche in questa campagna elettorale, scegliendo volutamente un profilo sobrio, rifiutando la faccia sui muri, evitando ridicole passerelle e ‘passeggiate’ mettendosi in bella mostra, pur consapevoli di vivere in una società che ha messo al primo posto l’immagine taroccata della persona e non la persona vera; la chimera dell’arricchimento facile e non il sacro sudore del lavoro; l’annientamento dei sani principi, dell’attenzione alle classi disagiate ed emarginate e la giustizia sociale. Tale scelta non paga, almeno subito. Ma siamo fieri di averla fatta. Abbiamo preferito invece continuare a partecipare e dare il nostro contributo alle battaglie di civiltà, quali quelle dei prossimi referendum, le manifestazioni sull’acqua del Forum e le iniziative di lotta contro le mafie di LIBERA, gli scioperi della CGIL contro il precariato e per il lavoro, a fianco degli studenti e con i cassintegrati, contro il governo nazionale e contro quello regionale. Insomma quello che facciamo da anni, molto in solitudine. Ma va bene così. Abbiamo preferito incontrare le famiglie e parlare con esse, dei problemi che l’affliggono e dei loro anziani e dei loro figli e del lavoro che non c’è. Senza risparmiare tempo ma ascoltando, rassicurando e incitando un risveglio della dignità. Non lo abbiamo potuto fare con tutte le famiglie, ma continueremo a farlo.
Il risultato elettorale è stato modesto per il Partito dei Comunisti Italiani, appena 111 preferenze nell’intero collegio, ma, vivaddio, i comunisti ci sono ancora! Se poi alziamo lo sguardo oltre il naso e fuori dal collegio ci si accorge che forse ce ne sono ancora molti altri in tanti posti d’Italia e che forse non vale la pena per qualcuno attardarsi ancora stupidamente ad affermare: ma ci sono ancora i comunisti? E si che ci sono. “Contenti voi”, immaginiamo dirà con sarcasmo lo sciocco di turno. Ora avanti! E’ giunto il momento di mettere insieme tutte le forze che contrastano questo modello di società neoliberista che ha cancellato ogni valore umano e la dignità delle persone. L’obiettivo è ben più serio che non le beghe locali o le smanie di arrivismo dei più.
La lotta non è tra la società civile e le rappresentanze politiche, degli astenuti a vario titolo e chi crede ancora nel voto quale espressione di una appartenenza ed un sacrosanto diritto della democrazia. La battaglia vera è quella di riportare l’entusiasmo alla partecipazione di tutta quella parte di società che si indigna quotidianamente. La lotta vera è quella di dare forza e voce a chi non ha più la forza di reagire. Di condividere i conflitti sociali dei più deboli. Solo avviando un percorso unitario di lotta tra tutte le forze politiche di opposizione, tra il mondo dell’associazionismo e quello delle battaglie civili, tra le categorie sociali e le istituzioni confessionali, si riuscirà a riportare la Politica a quel ruolo fondamentale che riveste. Cominciamo subito con i Referendum del 12 e 13 giugno prossimo. Molti a parlare e scrivere ma ancora pochi in piazza. Noi ci siamo da tempo e ci saremo tutte le domeniche e in tutte le occasioni pubbliche. Far fallire i referendum è l’obiettivo di questo Governo. Non glielo consentiremo.
Francesco Sorrentino – Laboratorio politico della Sinistra larinese