CAMPOBASSO _ A Campobasso ed in Molise si moltiplicano i negozi che comprano oro, gioielli e orologi. E non è chiaro se tale fenomeno è connesso solo con l’aumento mondiale di domanda dell’oro come bene rifugio di ultima istanza che avviene in tutti i periodi di crisi delle monete. Non si comprende qual’è la catena di controllo di queste attività e chi gestisce una filiera che andrebbe meglio monitorata. E una maggiore attenzione andrebbe posta sugli acquisti in contanti di case, terreni, fabbriche e capannoni, che vengono fatti da srl o prestanomi sia direttamente da privati che rispondendo alle aste fallimentari. In tempi in cui la liquidità scarseggia anche per le banche c’è ampio spazio per le mafie italiane che fatturano 200 miliardi di euro annui e dispongono di mezzi finanziari ingenti da riciclare in attività apparentemente lecite.
Un territorio fragile come il nostro che non hai mai avuto una borghesia illuminata, che ha perso tutte le proprie banche con arricchimenti dei frati e cessioni dei conventi, e in cui la classe imprenditoriale, salvo rare eccezioni, è legata a filo doppio con la politica e la gestione poco virtuosa del danaro pubblico, gli anticorpi per fermare l’infiltrazione criminale sono deboli. Il livello di tensione etica è limitato nella pubblica amministrazione, inadeguato in sede istituzionale, molto basso nei partiti e generalmente poco diffuso in una società dominata da visioni di corto respiro, da una passività secolare e da una rassegnazione atavica. Il senso del dovere di Giuseppe Mazzini è un araba fenice, e chi prova a rispettare le regole viene sconfitto nella competizione imprenditoriale, nelle progressioni di carriera e ridicolizzato in politica. Dobbiamo reagire invertendo con uno scatto d’orgoglio la direzione di marcia.
Se non vogliamo scivolare a feudo controllato dai casalesi, non basta lo sforzo encomiabile delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e dei dirigenti del Ministero degli Interni. Occorre una risposta corale del Molise, dei sindacati, delle imprese, dei funzionari pubblici e della società civile. C’è bisogno di un apporto determinante della libera stampa e della scuola con campagne mirate di sensibilizzazione e di educazione alla legalità. Se Rosaria Capacchione denuncia con coraggio i traffici di rifiuti tossici e di interessi malavitosi che ruotano intorno all’eolico e al fotovoltaico selvaggio, per miliardi di euro, i ROS trovano riscontri, ci sono inchieste giudiziarie con arresti, processi e condanne, prove schiaccianti e evidenti irregolarità amministrative in alcuni uffici pubblici, perchè in Molise tutto tace ? Qualcuno si illude che se ci scappa il morto si alzerà la soglia d’attenzione. Non accadrà per la banalissima ragione che come mi diceva ieri un piccolo imprenditore locale, in tempi di crisi lui deve scegliere tra i sub-appalti o i cottimi, di qualsiasi intermediario, o far fallire l’azienda ? Secondo voi che farà ? Se un manovale non lavora da due anni e una ditta chiacchierata lo assume, secondo voi si porrà il problema etico o ringrazierà per tre mesi di stipendio ? In realtà dovrebbe reagire la nostra borghesia che si azzuffa per un osso spolpato intorno ad una politica morta, e non capisce che tra non molto non sarà più padrona di nulla. Si rifletta prima di far cadere nel vuoto gli appelli su ciò che accade intorno agli affari dell’eolico e del fotovoltaico selvaggio o al traffico dei rifiuti tossici. Nemmeno una Sentenza definitiva del Consiglio di Stato che riconosce le responsabilità degli uffici regionali che rilasciano autorizzazioni a imprese del settore senza i vincolanti pareri ministeriali è stata degna di una proposta di rotazione del personale, di un commento tra le brevi di cronaca o di un riscontro istituzionale alle sollecitazioni che ho avanzato. Ma è possibile ?