CAMPOBASSO _ Premesso che la Regione Molise ha la competenza di rilasciare autorizzazioni alla ricerca, ai sensi dell’ex Regio Decreto del 29 luglio 1927 n. 1443, intesa come svolgimento di un programma di indagine idrogeologica per la definizione delle caratteristiche idrodinamiche dell’acquifero, nonché delle caratteristiche chimiche, chimico-fisiche e batteriologiche delle acque; ed ha la competenza a rilasciare autorizzazioni all’imbottigliamento e alla commercializzazione della risorsa ai sensi dell’ex art. 5 del Decreto Legislativo 25 gennaio 1992 n. 105;

Verificato che nel territorio della Regione Molise sono presenti 3 giacimenti di acque minerali ed una di fonte di acqua di sorgente utilizzati ai fini dell’imbottigliamento da altrettante ditte concessionarie;

Considerato che la Regione Molise è l’unica regione che ancora affida al Regio Decreto del 1927 la gestione dei canoni di concessione per la captazione e l’imbottigliamento dell’acqua pubblica in favore delle aziende private, fissando i  relativi canoni e costi solamente in base alla superficie concessa per un importo pari ad Euro 9,96 per ettaro autorizzato;

Tenuto conto che i canoni per le concessioni delle acque minerali stabiliti dalla Conferenza delle Regioni nel 2006 sono stati revisionati, introducendo tre tipologie di canoni rapportati al volume o frazione di acqua imbottigliata; al volume o frazione di acqua utilizzata o emunta; all’ettaro o frazione di superficie concessa;

Visto il dossier sulle concessioni di acque minerali redatto, nel mese di marzo 2011, da Legambiente e Altraeconomia inerenti le sorgenti d’acqua concesse dalle Regioni alle società private, la Regione Molise è collocata agli ultimi posti della classifica italiana per i canoni e costi di concessioni più bassi d’Italia;

Acquisito che l’acqua è un bene comune ed è una risorsa limitata e preziosa, come è l’acqua di sorgente, ed è sempre più scarsa in natura acqua di buona qualità o eccellente, quale è quella che oggi viene prelevata ed imbottigliata;

Preso atto che nella nostra Regione non esistono indicazioni sui criteri adottati per fissare i canoni in funzione dei volumi di acqua, emunta, utilizzata o imbottigliata dalle società a cui sono state date le concessioni;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

1) a predisporre un aggiornamento normativo inerente la gestione dei canoni delle acque minerali, attraverso la redazione di un piano regionale delle acque minerali;

2)  ad adeguare i canoni ai criteri fissati dalle Linee Guida Nazionali nel 2006,evitando che i profitti derivanti dalla captazione ed imbottigliamento delle acque minerali siano a vantaggio delle società private.

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