TERMOLI _ Piano integrativo sanitario: “è un grande bluff”? Sembrerebbe di si secondo i medici del San Timoteo di Termoli preoccupati per gli sviluppi del Piano di rientro ed in particolare del documento di integrazione che sarà presentato con molta probabilità a metà settembre. Secondo indiscrezioni arrivate da più parti i posti letto del San Timoteo rischiano di essere ulteriormente “limati” ma a tale progetto si sono già opposti in maniera ferma e determinata gli operatori in servizio unitamente al Sindaco di Termoli Antonio Di Brino ed al Presidente del Consiglio Alberto Montano i quali proprio ieri l’altro nel trasmettere gli ordini del giorno approvati dal Consiglio comunale monotematico di Termoli sulla sanità hanno inviato una lettera con la quale si chiede di mantenere “intatto” il San Timoteo.  In basso Molise non ci sono strutture private in grado di sopperire alle carenze di quelle pubbliche _ hanno ribadito ieri ancora una volta Di Brino e Montano _ e per tale motivo con il ridimensionamento del Vietri di Larino l’ospedale di Termoli è chiamato quantomeno al mantenimento dei posti letto altrimenti i pazienti dove dovranno essere ricoverati“.

Pessimisti, invece, i medici. “Questo piano integrativo è solo un bluff _ hanno dichiarato a chiare lettere _. Ora ci faranno credere che tutto è a posto in modo da bloccare qualsiasi iniziativa dovessimo intraprendere e poi, all’improvviso, potrebbero toglierci i letti. Non lo escludiamo visto l’atteggiamento tenuto in quest’ultimo anno”. Una riduzione seppure sensibile dei posti nel nosocomio termolese già c’è stata ma l’ulteriore “colpo” che dovrebbe essere assestato entro il 2012 potrebbe giungere a sorpresa ed all’improvviso.

E’ comunque vergognoso che noi dobbiamo lottare per mantenere i posti letto con un bacino di utenza così vasto come quello del Basso Molise e delle aree interne _ hanno proseguito i medici _ mentre nell’Alto Molise in presenza di strutture private e pubbliche non si adottano iniziative così rigorose. Ma noi i malati dove li dobbiamo ricoverare se non ci sarà più posto nei reparti? E’ chiaro che inizierà l’emigrazione verso altre regioni”. Insomma i toni iniziano ad alzarsi tra gli operatori della costa molisana ed a Termoli in particolare che fino ad oggi erano rimasti in silenzio ad assistere al ridimensionamento e riorganizzazione del settore.

 

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

3 Commenti

  1. Conservare i posti letto ovvero una battaglia di retroguardia. Ci potranno essere anche 2000 posti letto con la conseguenza di creare un ospedale dormitorio. Serve invece un ospedale in grado di curare: pochi reparti ma di eccellenza un pronto soccorso funzionale, con medici motivati e dotati di attrezzature. Il malato deve tornare al centro dell’attenzione e non il portantino di Larino, che sbraita se deve fare 20 minuti di viaggio per venire a lavorare a Termoli.