Nell’attesa di riuscire a trovare un imprenditore italiano o straniero in grado di investire 5 milioni di euro nella struttura, l’esecutivo Cammilleri sta organizzando l’attività diportistica ordinaria estiva allo scopo di riuscire a racimolare fondi per poter poi riordinare l’area ed offrire almeno i servizi minimi agli assidui frequentatori. Attualmente sono ormeggiate 90 imbarcazioni di diverse grandezze. Fino a primavera 2013 i costi annui per lasciare l’imbarcazione nella struttura risultano molto accessibili.
Secondo le tariffe dello valide fino a maggio di quest’anno, un natante di 6 metri costa al proprietario 800 euro per la sosta di 12 mesi. Se, invece, la barca raggiunge i 10 metri la spesa sale a mille euro mentre se si ha uno “yacht” da 12 metri l’esborso ammonta a 1.200 euro annui. Negli ultimi anni il porticciolo è stato gestito dalla Lega Navale.
Quest’anno non è ancora nota l’associazione che dovrà occuparsene. Sul fronte delle tariffe, il Comune è impegnato in questo periodo in una riorganizzazione dei costi in vista della nuova stagione anche se, secondo testimonianze raccolte da più parti, non sembra intenzionata ad aumentare i prezzi quanto a stabilire dei costi per ogni tipologia di barca. Una ridefinizione delle tariffe sulla base della grandezza con una tabella più particolareggiata è il programma del Comune campomarinese che sta già lavorando su questo progetto.
Intanto i diportisti stanno già iniziando a ripulire le imbarcazioni in attesa del bel tempo per le prime uscite in mare. A loro, dell’inchiesta in corso sembra importare poco mentre sperano nell’arrivo di un operatore del settore in grado di “rimettere in sesto” lo scalo, completarlo e farlo “rifiorire” dalle sabbie mobili in cui si è arenato da diversi anni. Il capitale necessario: 5 milioni di euro non è da poco ma in Regione sono fermi altri 3 milioni di euro.