
“Dispiace sempre dover formulare certe richieste nei confronti di un collega – ha dichiarato l’avvocato Romolo Reboa – ma ritengo che noi avvocati dovremmo dare il buon esempio per far sì che la giustizia funzioni. E la giustizia senza che il giudice naturale ascolti i testimoni ammessi è una giustizia malata”. L’avvocato Michele Marone replica prontamente alla nota inviata dall’avvocato Reboa.
“In relazione al comunicato stampa, si precisa che: il sottoscritto nelle udienze fissate per rendere testimonianza, era sempre contemporaneamente impegnato davanti ad altre autorità giudiziarie per espletare il suo mandato di difensore. Per cui, francamente, non si comprende la nota dell’avvocato Reboa che, evidentemente, non considera i contemporanei impegni del sottoscritto. In ogni caso, si precisa che all’udienza nuovamente fissata il sottoscritto sarà sicuramente presente davanti al Tribunale di Roma per essere sentito come teste nel giudizio civile in oggetto”.