CAMPOBASSO _ “La Provincia non ha sforato il Patto di Stabilità, ha attuato interventi concreti e reali nei settori della viabilità, dell’edilizia scolastica, nel tessuto imprenditoriale, sociale e culturale mantenendo invariate le somme stanziate in Bilancio proprio in favore di questo essenziale settore. E’ l’unico ente che ha alzato una diga contro ogni forma di aggressione del territorio e che vuole lavorare ad un patto tra le istituzioni che intendono guardare con concretezza e slancio al futuro. Non credo che il destino dei molisani si possa decidere a Roma. Credo che il nostro futuro si possa scrivere qui, tutti insieme. Da qui bisogna ripartire con la consapevolezza che l’Amministrazione Provinciale possa determinare i contenuti per una nuova stagione e ricreare il clima e il dialogo con la comunità provinciale attraverso le sue espressioni più vive”.
Nicola D’Ascanio, presidente della Provincia di Campobasso, ha voluto rimarcare con queste parole l’importanza del lavoro svolto nei cinque anni di consiliatura che vanno a concludersi. Un incontro cordiale con i giornalisti nella sala di Giunta provinciale per dare il via agli ultimi mesi di legislatura e riepilogare, attraverso la forza dei provvedimenti adottati, il suo lavoro alla guida della Provincia di Campobasso dal maggio 2006 ad oggi.
“Vorrei innanzitutto ringraziare i giornalisti per l’attenzione che i media locali hanno sempre dimostrato verso questa Amministrazione. Attraverso il vostro lavoro – ha spiegato D’Ascanio – l’Ente può dialogare maggiormente con tutti i cittadini che appartengono a questa provincia. Questo appuntamento annuale ci offre ancora una volta un’occasione di confronto con il territorio con un ulteriore significato: è la conferenza conclusiva di un anno di amministrazione ma è anche l’ultima del mandato elettorale. Ci aspettano una stagione intensa e un futuro di speranze. Ho pensato ad un tema specifico da affrontare nel corso di questo nostro appuntamento di fine legislatura. E credo che il tema dovrebbe essere ‘Restiamo in Provincia per cambiare la Regione’.
Una formula riepilogativa di elementi, ma anche e soprattutto una esortazione perché non vogliamo più assistere alle fughe dalla nostra terra, dalle nostre realtà. Ma è anche un tema che riguarda da vicino le nostre aspettative. Noi, la squadra di governo di questa Provincia – ha continuato il Presidente – non abbiamo nulla da conquistare. Noi chiediamo la riconferma attraverso quanto abbiamo fatto di concreto in questa esperienza lunga cinque anni di governo. La Provincia ha un suo ruolo importante e strategico da giocare sullo scacchiere politico, ma anche e soprattutto in quanto strumento per cambiare metodologie di governo, quelle legate a dieci anni di storia ioriana, fatti di autoesaltazione e di autoproduzione del consenso”.
Il Presidente, nel corso dell’incontro con i giornalisti dei mass media regionali, ha affrontato lo stato di realizzazione del programma elettorale: “Abbiamo realizzato progetti importanti attraverso un gioco di squadra e rivendico il diritto di poterci riproporre al vaglio dell’elettorato per continuare la nostra esperienza amministrativa” ha detto ancora. “Siamo usciti a testa alta dalle situazioni di difficoltà oggettiva con grande spirito istituzionale senza piegare la schiena – ha continuato – e abbiamo difeso, in campo nazionale, le Province dai tentativi anacronistici e pretestuosi di soppressione. Penso alle parole del nostro Presidente della Repubblica che ricorda come la Provincia sia l’ente che testimonia più degli altri la sua funzione all’interno di un paese unito e dell’Italia che guarda al futuro. E anche il nostro Arcivescovo Metropolita, padre GianCarlo Bregantini, riconosce alle Province il luogo dove il principio della relazione e della concertazione può essere esercitato al meglio. Ed è infatti l’ente che sa interpretare il principio della reciprocità nel dialogo con i Comuni e con le Regioni dalle quali dovrebbe avere riconosciute davvero alcune funzioni proprie”.
Secondo il Presidente D’Ascanio, la Provincia in questi cinque anni ha saputo mantenere alto il livello istituzionale riappropriandosi delle sue precipue funzioni. Un Ente che guarda al futuro, all’innovazione e alla competitività ma che non ha mai dimenticato la sua storia. Nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la Provincia di Campobasso riporterà all’antico splendore il Circolo Sannitico, un gioiello storico vanto della “città giardino” e curerà la pubblicazione di un lavoro inedito sul tema dei 150 anni dall’Unità in Molise. Ma la Provincia si appresta a festeggiare un’altra ricorrenza importante: il 4 maggio del 1811 infatti, con decreto di Gioacchino Murat la Provincia di Molise si completò con l’annessione dell’area del litorale. Per i 200 anni da quella giornata storica, la Provincia di Campobasso terrà due iniziative di respiro culturale, una a Larino e l’altra a Termoli. Ma il 2011 sarà l’anno delle elezioni provinciali e l’amministrazione D’Ascanio è pronta a raccogliere le sfide legate al federalismo.
“Non ci spaventa laddove è elemento che parla di responsabilità, di gestione virtuosa, di efficienza e di efficacia, di finalizzazione seria e corretta delle risorse e di abolizione degli sprechi. Non ci piace quel federalismo che viene declinato a colpi di tagli ai servizi, di aumento nelle distanze tra Nord e Sud, nel peggioramento delle condizioni di vita. La Provincia di Campobasso avrà meno risorse economiche ma è da sempre attenta a combattere ogni forma di spreco. L’esempio migliore è dato dal fatto che non spendiamo un euro per gli affitti degli uffici dell’Ente. La nostra attività parsimoniosa ci consente di non temere le restrizioni dovute al federalismo, quelle norme che impediranno – una volta approvate dal Parlamento – la ricandidatura di chi ha sperperato. Il nostro è un ente virtuoso, che completa la legislatura senza problemi finanziari né amministrativi né politici”.