L’onorevole Anita Di Giuseppe è intervenuta alla Camera dei Deputati chiedendo attenzione per la delicata situazione della scuola pubblica nelle piccole realtà, come quella della nostra regione. “In Molise – ha spiegato il sindaco di Campomarino – nell’anno scolastico 2008/2009, in attuazione del decreto del Ministero della Pubblica Istruzione, si è avuta una riduzione di organico pari a 215 docenti rispetto a quelli assegnati in organico di diritto per l’anno scolastico 2007-2008. Di questi 102 hanno interessato le scuole primarie, 23 le secondarie di primo grado, 90 le secondarie di secondo grado e addirittura ad oggi siamo a meno 298 e non a meno 215! Questi tagli – ha continuato l’esponente dell’IdV – si sono concentrati nei piccoli comuni delle aree interne, alcuni dei quali fanno parte dell’area del cratere sismico del 2002 (che oggi stanno faticosamente organizzando la propria “ ricostruzione” con un impiego considerevole di risorse finanziarie), provocando peraltro un gravissimo indebolimento delle funzioni minime del centro urbano, perché in tali realtà le scuole rimaste, assieme alla caserma dei Carabinieri, l’ufficio postale, il Comune e la farmacia, costituiscono dei presidi indispensabili per trovare le ragioni di continuare a risiedervi.
Inoltre in questo modo si incide direttamente sulla qualità dell’offerta didattico/formativa, stravolgendola. Infatti, con la soppressione delle classi i corsi attuali, soprattutto nelle scuole superiori, sono stati ridimensionati e soppressi”. La situazione preoccupa le famiglie, i dirigenti scolastici ed i docenti, nonché le organizzazioni sindacali, anche e soprattutto guardando al prossimo futuro. Infatti il decreto 133 comporterà la soppressione di altri 300 posti entro il triennio, ciò significa che “chiuderanno almeno altri 20 istituti, oltre ai 5 che hanno già chiuso i battenti”.
Il provvedimento va inquadrato nella politica dei necessari tagli agli organici del personale docente e del personale ATA, ma la Di Giuseppe ha contestato apertamente il fatto che essa sia ispirata da principi esclusivamente quantitativo/matematici: “Il numero dei ragazzi per classe non può essere l’unica misura per definire il fabbisogno dei docenti e personale ATA. Organici idonei, confacenti e copertura appropriata rappresentano elementi essenziali per una scuola di qualità”.
La parlamentare ha quindi rinnovato la proposta al Ministro Gelmini di promuovere di concerto con le istituzioni regionali, le autorità locali interessate e le organizzazioni sindacali, una pausa di riflessione affinché si affrontino in un tavolo tecnico le questioni relative alla elaborazione di un sistema unico dell’offerta formativa del Molise, partendo dal dato concreto della popolazione scolastica, dal bisogno di una formazione corrispondente al nuovo contesto europeo, entro il quale i nostri giovani si troveranno ad operare, dalla necessità di non abbandonare il patrimonio immobiliare e di attrezzature di cui allo stato dispone il sistema scolastico molisano, dalla opportunità di creare un’offerta diversificata e di qualità.
Vorrei ricordare al Ministro – ha concluso – che il suo dovere è anche quello di ascoltare le sollecitazioni che provengono dagli operatori scolastici, per entrare in sintonia con il mondo della scuola. E guardi che comunque fa sempre in tempo!”.
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