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Il Direttivo del Cosib
TERMOLI _ La Questione Cosib, dopo la sentenza del Tar Molise che ha dato seguito alle ragioni della Provincia di Campobasso, non trova ancora una soluzione. Ieri il Consigliere regionale del Pd Michele Petraroia ha sollecitato la Regione Molise a prendere una decisione circa il commissariamento del Consorzio chiesto con forza sia dal Presidente della Provincia D’Ascanio sia dal Siindaco di Termoli Antonio Di Brino. In bilico, in questo momento, la posizione del «reggente» Luigi Mascio, Sindaco di Portocannone il quale dopo la sentenza del Tribunale amministrativo, attende con una certa ansia la discussione del ricorso del Comune di Termoli e l’esito dell’azione legale che presenterà al Consiglio di Stato in opposizione al “verdetto” del Tar Molise.

Insomma nella battaglia a colpi di ricorsi in cui la parte da leone la faranno gli avvocati, da entrambe le parti, non mancheranno i colpi di scena. Ed in questo senso ce ne potrebbe già essere uno nell'”aria”. Secondo indiscrezioni, infatti, a seguito dell’attuale diatriba in atto che promette di essere piuttosto lunga e complessa, potrebbe “traballare” la posizione della Consigliera comunale del Pdl Fernanda De Guglielmo, capogruppo in Comune del Partito delle Libertà, protagonista di recente di una vera e propria “prova di forza” con il Sindaco Antonio Di Brino e l’intero centro destra comunale.

La De Guglielmo, infatti, non aveva rinunciato alla carica nel Direttivo del Cosib a seguito della decisione del primo cittadino di chiudere ogni dialogo con l’ente per l’elezione non condivisa di Mascio attraverso la presentazione di un ricorso al Tar.  

La Consigliera è tuttora presente nella “stanza dei bottoni” del polo industriale termolese, è anche consigliere comunale in una Amministrazione che ha dichiarato guerra all’attuale “management” del Consorzio. Una situazione piuttosto particolare che, a questo punto, potrebbe, secondo testimonianze raccolte nello stesso ente, rischiare di fargli perdere il “posto al sole” in Consiglio comunale.

Secondo l’art. 63 del Testo Unico degli Enti locali, infatti: “Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale: colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il comune o la provincia”.

E ancora, secondo l’art. 69 dello stesso Testo Unico: “Quando successivamente alla elezione si verifichi qualcuna delle condizioni previste come causa di ineleggibilità, il consiglio di cui l’interessato fa parte gliela contesta. L’amministratore locale ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità. Nel caso in cui venga proposta azione di accertamento in sede giurisdizionale ai sensi del successivo articolo 70, il temine di dieci giorni previsto dal comma 2 decorre dalla data di notificazione del ricorso.  Entro i 10 giorni successivi alla scadenza del termine di cui al comma 2 il consiglio delibera definitivamente e, ove ritenga sussistente la causa di ineleggibilità o di incompatibilità, invita l’amministratore a rimuoverla o ad esprimere, se del caso, la opzione per la carica che intende conservare.  Qualora l’amministratore non vi provveda entro i successivi 10 giorni il consiglio lo dichiara decaduto”.

Dunque la questione Cosib Termoli rischia di travolgere anche la Consigliera del Pdl che, fino ad oggi, ha mostrato oltre ai “muscoli” anche carattere sia in Consiglio comunale che in sede consortile. Sulla vicenda, sembrerebbe già sollevata, l’Amministrazione Di Brino è chiamata a prendere una posizione ed anche in tempi brevi.