La zona maggiormente scandagliata è stata quella delle scogliere in prossimità del punto di affondamento quali probabili punti di incaglio del corpo, e della diga foranea esterna del porto che delimita l’ansa del litorale nord di Termoli. I nuclei impiegati per tali operazioni sono stati il nucleo sub dei vigili del fuoco provenienti da Teramo e quello della protezione civile di Campobasso. Le perlustrazioni dell’arenile, a mezzo fuoristrada e quad, si sono principalmente estesi a sud, dal punto di affondamento sino al litorale di Lesina, ritenuta zona con maggior probabilità di spiaggiamento del corpo a seguito delle condizioni di vento e mare da nord degli ultimi giorni. L’area di interesse è stata anche ispezionata dall’alto mediante ricognizione aerea costiera da parte dell’elicottero AB206 “Drago 24” del nucleo Vigili del Fuoco di Pescara e ricognizione aerea marina condotta dall’elicottero AB212 “Poli 56” del reparto volo Polizia di Stato di Pescara.
Le ricerche subacquee, eseguite per circa due ore e mezzo, non si sono comunque potute svolgere in maniera ottimale a causa della scarsa visibilità in acqua. L’intera attività di ricerca della mattinata odierna, durata circa quattro ore, e che non ha portato al ritrovamento del corpo, ha visto l’impiego di circa 50 unità tra personale militare e civile. Le stesse proseguiranno nel primo pomeriggio con perlustrazione della superficie marina ad opera della dipendente motovedetta CP821 e con pattugliamento via terra. Il prosieguo della futura attività verrà valutato in relazione alle condizioni metereologiche.