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CAMPOBASSO _ “Sono soddisfatto che oggi tutti i colleghi consiglieri approvino, di fatto, la proposta di riforma statutaria da me presentata unitamente ad altri colleghi, che prevedeva la riduzione del numero dei componenti dell’assise regionale – e questo si che era un chiaro contenimento dei costi – e, più in generale, un riordino istituzionale teso a ridare centralità all’assemblea regionale”. Il capogruppo dei Popolari per il Sud Vincenzo Niro commenta così i tratti salienti del dibattito che in questi ultimi giorni sta caratterizzando la politica locale.

Ho avuto modo di notare come finalmente il discorso si sia spostato su quelli che, a mio giudizio, sono i nodi centrali della discussione sulle scelte da mettere in campo per ridurre realmente i cosiddetti costi della politica. In particolare, dunque, la verifica di quanto incidano gli otto assessori esterni sulle spese annue di funzionamento della macchina amministrativa, ma anche la censura riguardo alla moltiplicazione dei dirigenti esterni e delle numerosissime consulenze, che spesso si cumulano e si sovrappongono nell’attribuzione degli incarichi. Sono questi i punti essenziali su cui incidere e tagliare senza fare alcuna falsa demagogia”.

La riflessione del coordinatore molisano dei Popolari per il Sud arriva alla vigilia dell’esame finale della bozza di nuovo Statuto da parte del Consiglio regionale, in calendario per lunedì prossimo. “Mi auguro che il confronto conclusivo sulla Carta fondamentale della Regione contenga e dia spazio a questi temi e, soprattutto, che le norme a cui stiamo per dare vita siano coraggiose e risolvano, quindi, i problemi che impediscono al Molise di avviarsi verso una crescita sana e competitiva”.

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