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TERMOLI _ Che il personale infermieristico dell’ospedale di Termoli sia sotto organico lo si è capito dai tanti articoli di giornale e dalle diverse testimonianze dei diversi interessati. Tutti sanno che gli sperperi degli anni passati hanno generato una voragine nei conti che ha reso necessario un piano di rientro molto rigido che non permette nuove assunzioni. Potrebbe sembrare una strada senza uscita, un cul de sac che spinge a rassegnarsi agli inevitabili disservizi di una situazione insostenibile sia da parte dei pazienti, sia da parte dei pochi infermieri rimasti al lavoro.

Innanzitutto è doveroso segnalare che a fronte di un numero di infermieri insufficiente nei reparti non si riesce a rilevare alcun altra economia nella gestione del personale, soprattutto in quello amministrativo e con incarichi di dirigenza. La cosa più discutibile, però, riguarda la posizione dei numerosi infermieri destinanti a diverse mansioni. Nonostante le numerose denunce, puntualmente riferite dagli organi di stampa, da parte di addetti ai lavori e rappresentanze sindacali circa quello che veniva denominato “imboscamento”, nessuno ha ritenuto utile richiamare coloro che si trovano fuori mansione, in modo da poter ottimizzare le risorse ed offrire un servizio di buon livello. Eppure le condizioni di lavoro sono diventate durissime, se non impossibili, anche perché aggravate dalla carenza di ausiliari.

I pochi infermieri rimasti al lavoro, considerando i pensionamenti non sostituiti, le malattie, le ferie ed i riposi, vengono sottoposti a cambiamenti di turno improvvisi ed obbligati. L’unica soluzione che resta disponibile è quella di richiamarli in servizio facendoli obbligatoriamente rientrare in servizio. Secondo quanto testimoniato da alcuni di loro tali ordini di servizio non sarebbero firmati dal direttore sanitario o dal primario, ma da un semplice infermiere inserito in un quella che viene definita “direzione infermieristica”. Una prassi che priva gli infermieri in servizio anche della loro vita privata, non consentendo loro di poter usufruire pienamente dei riposi o delle ferie, persino in caso di lutto grave quale quello della perdita di un genitore. Se a tanto si aggiunge che il loro contratto non prevede indennità di reperibilità, dei festivi e dei turni di notte, si può immaginare con quale disagio il personale infermieristico si presta ad un tale tour de force, sapendo bene che comunque percepirà il solo stipendio base.

Se i cosiddetti “imboscati” non tornano a ricoprire il ruolo per il quale sono stati assunti qualcuno dovrà pur rispondere dei disservizi che si creano nel nosocomio termolese e non sono certi gli infermieri sotto pressione che devono rispondere alle lamentele dei cittadini che chiedono un’assistenza almeno decente. Se il momento è tale da dover chiedere sacrifici ed abnegazione, tali principi dovrebbero essere validi per tutti, anzi maggiore è la responsabilità maggiore dovrebbe essere l’impegno per mantenere una funzionalità adeguata alle esigenze dei pazienti.

Il Consigliere Regionale Filippo Monaco

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13 Commenti

  1. caro monaco, ti vorrei dare un consiglio piuttosto che sparare genericamente, perchè non parli di chi ha imboscato il personale piuttosto di sparare a zero su una categoria di cui non conosci neanche il profilo professionale…..

  2. gentile tritone-trilussa, è già un inizio. Se tutti facessero nomi e cognomi degli imboscati e dei loro PADRINI tutto si sistemerebbe. Ma ahimè..l’omertà e la complicità la fanno ancora da padrona. purtroppo.

  3. comprendo
    “Tritone e Disgustato”, dai commenti che avete fatto all’articolo si capisce chiaramente che siete due dei tanti infermieri imboscati. Ma è vero che nonostante non espletate più le funzioni per le quali siete stati assunti percepite comunque l’indennità di rischio giustamente riconosciuta agli infermieri praticanti ?

  4. è la solita storia che nessuno vuole sanare : chissa perchè?
    Purtroppo il sig. Monaco ripete le stesse cose , ma l’imboscamento degli infermieri e portantini è un fenomeno oramai vecchio, alla stessa stregua di un male incurabile , noto a tutti , molto nocivo sia alla salute dei malati che per colpa loro hanno scarsa assistenza nei reparti ospedalieri, sia alle casse dell’amministrazione pubblica. è una vera e propria truffa , alla stessa stregua se non peggio dei dipendenti che non timbravano il cartellino presenza, eppure in tale contesto i nas hanno indagato. Come mai , assodato che la direzione aziendale sotto la regia politica , non vuole debellare tale cancro per ovvi e prevedibili motivi, non si comprende come la magistratura sempre attenta alle irregolarità non intervenga? anzi richiediamo un suo pronto intervento, perche non se ne può proprio più. Il sig. Monaco essendo consigliere regionale poteva e può fare molto , non solo ripetere le stesse cose ma passare ai fatti.

  5. PER COMPRENDO
    egregio comprendo, mi dispiace per te ma io lavoro in trincea con 1000000 disagi legati alla carenza di personale, e ad oggi sono stufodi sentire sempre le solite storie sugli imboscati (argomento che torna sempre in auge 1 giorno si e l’altro pure da circa 20aa) senza fare mai niente.Morale della favola noi fessi non sappiamo cosa significa un riposo o un periodo di ferie tranquillo senza vivere con la paura di essere richiamati per coprire i turni.Quindi ti rivolgo un invito prima di elargire commenti senza conoscerci pensa…

  6. Ed è proprio per gente come te che lavora seriamente(e anche di più)che c’è gente che si sta interessando di questo problema tra cui c’è anche il consigliere Monaco che col suo intervento tiene alta l’attenzione.Quindi si comprende il tuo giusto rammarico, ma anche tu dovresti dirgli grazie.

  7. allora perchè non succede ancora nulla
    oramai dato che se ne parla da tanti anni, la procura sa tutto perchè i NAS ,che quasi giornalmente girano in ospedale e nel distretto avranno pur visto i tanti imboscati infermieri nelle segreterie ed uffici e visto le corsie carenti di personale, oltre che sentire le lamentele degli onesti lavoratori e malati, cosa è successo? assolutamente nulla. Qualche buonista dirà la solita frase che la giustizia è lenta ma arriverà, ma finora non ha fatto nulla per far cessare il vergognoso fenomeno dell’imboscamento infermieri e portantini, che è reato penale perchè oltre al danno ai malati, porta danno alla già disastrata amministazione pubblica.Se anche la denuncia online cade, come sarà, nel nulla allora cosa bisogna pensare e fare per debellare questo dannoso, per altri non per i privilegiati, e vergognoso imboscamento. si attendono risposte convinte.

  8. x l’Italia
    Sei lontano anni luce dalla identificazione della identità e, soprattutto, della professione di Tritone; infermiere? no, anzi ….! Ospedaliero? no, anzi ….! Al mondo non esistono solo infermieri imboscati o operatori della sanità, da una parte, e censori massimi, dall’altra, come alcuni consiglieri d’assalto “politicamente cangianti” per opportunismo politico; esisteranno anche altre persone che non hanno ancora deciso di buttare le proprie menti al macero; che ne dici? Per ora basta così ….