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Paolo Marinucci
TERMOLI _ La vicenda della scuola di Rio Vivo è l?emblema della superficialità con cui vengono trattati i diritti fondamentali, richiamati nella nostra Costituzione (artt. 34 e 35) per la loro importanza. A seguito degli incendi avvenuti a dicembre, che hanno dimostrato l’inaffidabilità e pericolosità dell’impianto elettrico di quell’edificio, i consiglieri di minoranza presentarono una mozione urgente da discutere nella seduta del Consiglio Comunale del 21 dicembre perché quella scuola presenta altre gravi fonti di pericolo che vanno rimosse per la sicurezza di quanti la frequentano.

L’Amministrazione Comunale non ha voluto prendere in considerazione la richiesta di aggiungere un argomento così importante all’ordine del giorno di quella seduta dimostrando, così, non solo superficialità ma anche arroganza. La dimostrazione sta nel fatto che si sta procedendo solo alla sistemazione dell’impianto elettrico, costringendo gli alunni a prolungare le vacanze. Perché questi bambini devono perdere giorni di scuola. Secondo quanto da noi suggerito era preferibile individuare spazi idonei all’insegnamento all’interno di altre strutture scolastiche e procedere alla messa in sicurezza della scuola di Rio Vivo.

Il risultato è che forse domani i bambini torneranno a frequentare la loro scuola che presenta, però, ancora diverse minacce alla loro incolumità. Se, almeno per una volta, l’Amministrazione avesse avuto l’umiltà di ascoltare la voce degli altri si sarebbe potuto parlare di rispetto del diritto allo studio e sicurezza nei posti di lavoro.

I consiglieri comunali: Paolo Marinucci,Daniele Paradisi,Giuseppe De Lena,Antonio Russo,Mario Di Blasio,Francesco Caruso, Antonio Giuditta