L’assessore regionale Pierpaolo Nagni replica: puntiamo a velocizzare l’esistente ma se ne può parlare. Intanto, divampano le polemiche sulla sicurezza della Diga del Liscione ed in particolare del Viadotto che attraversa l’invaso per 5 km. Pillarella di Molise Acque: faremo serie di interventi e completamento funzionale dei collaudi.
DiStasiGiovanniTermoli
L’ex Presidente della Regione Molise Giovanni Di Stasi
TERMOLI – È polemica nelle ultime settimane in Molise sulla Diga del Liscione ed in particolare sul viadotto che l’attraversa per ben 5 km. L’imponente opera, realizzata negli anni ’60, è oggi al centro di paure, timori e perplessità circa la sicurezza. E mentre si assiste alla devastazione  del terremoto e della violentissima ondata di maltempo in Abruzzo , in Basso Molise riemerge la necessità e l’esigenza di pensare ad una strada alternativa proprio al viadotto della Bifernina.

“È un’imponente opera ingegneristica, uno dei monumenti strutturali più solenni d’Europa – commenta Vincenzo Di Sabato, presidente del centro studi “Perrazzelli” di Guardialfiera, paese affacciato sull’invaso del Liscione -. Eppure la Bifernina rappresenta l’unica arteria di collegamento tra la costa adriatica e il capoluogo di regione, tra il basso Molise, la Campania e il Lazio”.

Sul problema l‘ex Presidente della Regione Molise Giovanni Di Stasi, rilancia, il progetto che, negli anni 2000, era considerata una priorità per il Molise ma che, negli anni successivi, in maniera inspiegabile,  è stata accantonata e dimenticata completamente: la realizzazione di un’arteria viaria dal bivio di Guglionesi a quello di Lupara. All’epoca si parlava di realizzare una superstrada a 4 corsie in grado di collegare l’alto con il basso Molise. 

“Un collegamento alternativo al viadotto del Liscione ed in particolare alla viabilità sul lago, considerata una priorità fino agli anni duemila, oggi è caduta nel dimenticatoio. La Bifernina ha bisogno di essere messa in sicurezza nel tratto fino al bivio di Lupara – spiega Di Stasi -. Con il presidente dell’Anas dell’epoca D’Angiolino ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Prodi, Micheli, si era pensato ad un raddoppio nel tratto Guglionesi-Lupara in modo da ovviare al viadotto sul Liscione. La Regione Molise aveva dato disponibilità al Governo di utilizzare fondi all’epoca esistenti ammontanti a 70 miliardi di vecchie lire. Successivamente alla mia esperienza alla Presidenza della Regione, l’idea della superstrada fu abbandonata e si passò a quella dell’Autostrada che, a mio modo di vedere, non era praticabile: un’opera altamente impattante che richiede grande disponibilità di spazi e consumo di suolo rischiavano di eliminare definitivamente un fragilissimo equilibrio geologico nella stretta valle del Biferno. Oggi si è tornati a parlare della superstrada e, di conseguenza, risulta importante pensare ad una viabilità alternativa al viadotto del Liscione”.

Sulla questione non si è fatta attendere la posizione dell’Assessore regionale al ramo, Pierpaolo Nagni che, però, punta a migliorare l’esistente ma si ritiene concorde con la realizzazione di una Superstrada a 4 corsie al posto di Autostrada: “Abbiamo rinunciato all’Autostrada Termoli-San Vittore, considerata troppo esosa, per investire su un progetto di miglioramento della viabilità esistenze e velocizzazione ma la proposta dell’ex Presidente Di Stasi la si può prendere in considerazione – dice Nagni -. Già prima di Venafro, attraverso l’unione tra la S.s 85/var con il Comune di Mignano Montelungo, (Caserta) velocizzeremo l’ingresso in autostrada, in A1 che non sarà più San Vittore ma il casello sarà a Mignano Montelungo. Siamo giunti alla fase progettuale per la costruzione della superstrada. La nostra idea è immaginare una viabilità a 4 corsie che, qualche chilometro prima di Venafro, si collega al centro casertano. Si tratta di un tratto di 9 km. Questo progetto è in fase avanzata e stiamo per arrivare alla fase progettuale e permetterà un più rapido collegamento con Roma”. Nagni sottolinea che, attualmente, esiste un’alternativa alla Bifernina ed è la S.s. 87, migliorata in più punti ma non è a scorrimento veloce. “Per la viabilità complessiva il nostro obiettivo è quello di utilizzare la viabilità attuale senza costruire una nuova arteria. Non escludo, però, che si possa immaginare una ipotesi a scorrimento veloce fino a Termoli come la proposta rilanciata da Di Stasi”.

Ma le novità non finiscono qui. Per quanto riguarda le polemiche sulla diga del Liscione, ha chiarito l’attuale situazione dell’opera il commissario straordinario di Molise Acque che gestisce l’invaso, Massimo Pillarella. “Nell’ambito delle risorse del Patto per il sud, c’è un intervento specifico che sarà attivato dalla Regione Molise il prima possibile che prevede una serie integrata di interventi per definire una condizione di piena e totale sicurezza del “Sistema diga” nel suo complesso, compreso il completamento funzionale dei collaudi anche alla luce di nuovi criteri normativi“.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa