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MAFALDA _ In merito alla vicenda degli operai della SMI, è di qualche giorno fa la risposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’interrogazione presentata da Antonio Di Pietro circa le misure necessarie per conservare il posto di lavoro. Lo scorso luglio, infatti, il Presidente dell’Italia dei Valori era tornato a sollecitare l’intervento di Elsa Fornero per risolvere la situazione di precarietà dei lavoratori dello stabilimento in cassa integrazione dal 2009. Nel settembre 2012, in modo complementare all’interessamento nazionale – ha ricordato Cristiano Di Pietro – abbiamo presentato tre interrogazioni regionali indirizzate al presidente Iorio, all’assessore alle attività produttive –Scasserra – ed a quello all’ambiente Velardi – richiamando la loro attenzione sull’urgenza di gestire la situazione degli oltre 60 operai ancora in bilico.

Sia a livello regionale che nazionale è stato richiesto più volte di intervenire con provvedimenti e proposte concrete per evitare la chiusura dell’azienda o, in alternativa, per mettere in atto un piano di riconversione serio e realizzabile. É da marzo 2010 che noi dell’Italia dei Valori insistiamo sulla necessità di affrontare la questione del futuro incerto degli oltre 60 lavoratori e delle loro famiglie. Purtroppo, però, la Giunta Regionale – soprattutto il presidente Iorio e l’assessore alle attività produttive Scasserra, che dovevano occuparsi in prima persona della vicenda – non solo non hanno preso seriamente in considerazione la vicenda, ma addirittura non hanno neppure risposto all’invito fatto pervenire loro da sindacati, Dafin e Confindustria per discutere della vertenza.

Dopo oltre tre anni – prosegue Cristiano Di Pietro – non ci resta che prendere atto della mancanza di volontà del Presidente Iorio di garantire la ricollocazione di tutti i lavoratori della SMI, obbiettivo che avrebbe potuto raggiungere attraverso la riqualificazione professionale ed il successivo reinserimento in altre aziende. Non si può pretendere che queste famiglie, molte monoreddito, continuino a sopravvivere con un sussidio economico. Nella risposta all’interrogazione avanzata da Antonio Di Pietro, il Ministero del Lavoro manifesta la piena disponibilità all’apertura di un tavolo di confronto qualora le parti interessate lo richiedano. La priorità per chiunque vada a governare dev’essere la convocazione del tavolo con tutte le parti in causa per individuare una soluzione che garantisca un futuro a tutti lavoratori. Il problema non è di colore politico, ma di vita reale.

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