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VENAFRO _ Le conseguenze determinate dalla crisi economica mondiale, non si sono abbattute solamente sul Governo centrale che annaspa alla ricerca di una boccata d’ossigeno per tirare avanti ancora un po, ma come in un effetto domino, sta colpendo anche la politica regionale che non riesce a trovare la quadra su un problema importantissimo come quello della manovra economica, presentata dalla Giunta regionale per la razionalizzazione della spesa pubblica molisana. Una battaglia che non è caratterizzata esclusivamente dai tagli alle spese necessari a proporre un adeguamento ai costi spropositati ed ingiustificati iscritti in taluni capitoli del bilancio, bensì, una battaglia politica che col passare del tempo sta assumendo una valenza che sa di una vera e propria resa dei conti. Fino a far presentare proposte alternative piuttosto radicali come le elezioni anticipate entro il 2010.

La Prima Commissione permanente, competente in materia di bilancio, finanza e programmazione, ha fatto sapere che la proposta dell’Assessore Vitagliano, sui tagli alle spese, così com’è, non piace, e non piace nemmeno il modo con cui si chiede che essa venga approvata. Di questa Commissione fa parte anche il Consigliere Regionale Massimiliano Scarabeo che, dissentendo dalla proposta, sia sui contenuti che sulle modalità di presentazione, oltre a proporre alcuni emendamenti correttivi, ha anche dichiarato: «L’obiettivo di questa manovra deve essere rimodulato e presentato in maniera più dettagliata, perché, quanto ci è stato sottoposto, peraltro anche frettolosamente, è privo di quegli elementi valutativi necessari a raggiungere l’obiettivo. Si può e si deve andare anche oltre i 27 milioni di euro previsti nel biennio 2011-2012 perché ci sono delle voci di spesa inutili e difficilmente controllabili che devono essere eliminate, attraverso una più oculata valorizzazione degli investimenti e delle risorse umane». Il Consigliere Scarabeo, inoltre tocca il tasto politico, sollevato da Di Sandro, aggiungendo, altresì, che se l’eventualità di un ritorno anticipato alle urne, rappresenta l’unica soluzione ai tanti problemi della nostra regione, allora davvero le dichiarazioni dell’Assessore Di Sandro, altro non sono che l’essenza dello stato confusionale in cui la stessa Giunta si ritrova ad operare. Dice infatti il Consigliere Scarabeo «se le dichiarazioni di Filoteo Di Sandro volessero davvero significare l’interesse a cambiare le cose, lui per primo, in qualità di assessore avrebbe fatto in modo di non arrivare a questo punto, dimettendosi senza neppure dichiararlo.

Non è la prima volta che le proposte della Giunta determinano una situazione di forte imbarazzo per il Consiglio Regionale e quindi per l’immagine dell’intero Molise. Ora è facile lanciare sentenze, i problemi per i molisani, però, restano. ». Sulla possibilità di un ritorno anticipato al voto, il Consigliere Scarabeo, non pone veti, ma lo stesso non vuole che una simile eventualità, possa essere usata come “un colpo di spugna” per lavare le responsabilità di qualcuno, pronto a ripresentarsi agli elettori molisani facendo credere che è cambiato tutto ed invece non è cambiato niente. Aggiunge ancora Scarabeo «Non ho difficoltà a parlare di elezioni anticipate, la verità è che così, i problemi restano irrisolti e un ulteriore ritardo nell’affrontarli non ne favorisce la soluzione. Come sempre è accaduto, è mancato il confronto e, su temi vitali come questo, non possono prevalere logiche politiche o di comodo. Il Presidente Iorio dovrebbe rivedere molto di quanto i suoi Assessori hanno fatto, specialmente in questi ultimi tempi. Occorre che ognuno si assuma in pieno le proprie responsabilità. Giocare allo scaricabarile, non giova a nessuno.

I problemi vanno risolti e non nascosti come la polvere sotto il letto. La sanità, i trasporti, l’agricoltura, l’occupazione, rappresentano la linfa vitale dell’economia regionale e la loro soluzione non è detto che la si trovi ritornando semplicemente a votare». Probabilmente, pensare alle elezioni anticipate come panacea dei mali di questa Regione, non è proprio la soluzione migliore, «già in altre occasioni che hanno riguardato la Sanità, ho espresso la mia piena disponibilità a rimettere il mandato, non avrei problemi a sottoscriverla adesso se dovesse essercene bisogno. L’esempio, però, dovrebbe venire da altri lidi anche se ritengo che esistano ancora i margini per non far sprofondare ancor di più questa Regione in una situazione sempre più drammatica”.