Sulla questione “Acqua”, la Giunta comunale approva la revoca in autotutela della delibera dell’ex Sindaco Montano

TERMOLI – Tra le 7 nuove Delibere approvate dalla Giunta Comunale lo scorso 13 maggio 2009, figura la revoca in autotutela delle Delibere di Giunta Comunale n. 241 del 7 novembre 2000 e n. 142 del 24 maggio 2002, risalenti al periodo in cui Alberto Montano era Sindaco di Termoli, relative all’affidamento della gestione del servizio di distribuzione dell’acqua potabile. Con la Delibera n. 161 del 13 maggio 2009, infatti, la Giunta ha preso atto del contenuto del lodo arbitrale del 2 marzo 2009, autorizzando l’avvio del procedimento di autotutela per la declaratoria di nullità e/o annullamento in autotutela delle Delibere di Giunta n. 241 del 7 novembre 2000 e n. 142 del 24 maggio 2002, con le qual,i rispettivamente: 1. era stato conferito all’ing. Luigi Sabatini l’incarico di verificare le tariffe applicate alla ditta SIGESA SpA nell’ambito del rapporto di concessione del servizio idrico della città di Termoli, con l’analisi di tutte le componenti concorrenti alla formulazione delle tariffe stesse (Deliberazione n. 241/2000); 2. era stato approvato il verbale di accordo bonario intervenuto tra SIGESA e Comune di Termoli (con il quale si sarebbe convenuto di accettare integralmente le conclusioni della relazione dell’ing. Luigi Sabatini e quella tesa ad abolire la tariffa a prezzo di costo per le utenze comunali e a introdurre l’applicazione solo per l’uso pubblico della tariffa agevolata unificata senza minimo contrattuale ma a consumo effettivo con abolizione delle tariffe di favore – Deliberazione n. 142/2002).

I motivi del procedimento di autotutela, dunque, sono i seguenti: a) difetto di impegno di spesa a copertura del maggior esborso per le casse comunali che la modifica contrattuale ha provocato, in violazione del combinato disposto dell’art. 284, co.1, R.D. n. 383/ 1934, dell’art.55, co. 5°, n. 142/1990, dell’art. 23, D.L. n. 66/1989, conv. in Legge n. 144/1989, nonché dell’art. 191, D.Lgs. n. 267/2000; b) impossibilità di affidare ad un soggetto terzo, definito “super partes”, che ha operato alla stregua di un arbitratore, la revisione delle tariffe;