Le consigliere esprimono forte scetticismo sulla candidatura di Termoli a capitale della mobilità sostenibile, definendola “assurda e fuori dalla realtà”.

Terminal Bus Termoli
Terminal Bus Termoli

TERMOLI – La recente dichiarazione delle consigliere comunali Marcella Stumpo e Daniela Decaro, di Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra e Termoli 2024, getta un’ombra sul progetto di mobilità sostenibile della città. Dopo un attento esame del servizio di trasporto pubblico urbano gestito dalla GTM, le consigliere hanno rivelato preoccupanti dettagli sulla flotta degli autobus:“Come Consigliere di Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra e Termoli 2024 ci siamo occupate da sempre, nel lnostro mandato, del trasporto pubblico urbano, e più in generale di tutto il progetto di finanza affidato alla GTM. Abbiamo finalmente ottenuto pochi giorni fa, dopo tempi biblici e con moltissima fatica, le informazioni sulla tipologia di autobus utilizzati in città; i problemi del sistema di trasporto pubblico urbano e lo stato di usura di molti degli autobus sono ben noti ai cittadini, ma volevamo avere dati tecnici precisi sui mezzi in uso. Abbiamo così appreso che dei 27 autobus in dotazione 10 sono classificati euro 5 e due euro 6, cioè appartengono alle categorie più recenti e meno inquinanti, mentre gli altri sono di classe 2 e 3, cioè obsoleti e non più autorizzati a circolare. Considerato che in contemporanea operano fino a 14 mezzi, almeno due ogni giorno non risulterebbero conformi ai dettami di legge”.

Di fronte a questi dati, Stumpo e Decaro preannunciano l’intenzione di richiedere una diffida ufficiale al settore trasporti del comune per l’immediata rimozione dei mezzi non idonei e l’accelerazione nel rinnovo della flotta, come previsto da contratto:
“In base a questi dati, per tutelare la sicurezza dei cittadini e prevenire gli indubbi danni ambientali causati da emissioni sicuramente non a norma, intendiamo richiedere al dirigente del settore trasporti del comune una diffida ufficiale alla ditta che gestisce il trasporto pubblico urbano, affinché tolga dalla circolazione i mezzi non idonei, e si affretti a rinnovare, come da contratto e come avrebbe dovuto garantire da tempo, il parco autobus“.

Le consigliere esprimono forte scetticismo sulla candidatura di Termoli a capitale della mobilità sostenibile, definendola assurda e fuori dalla realtà”. Criticano la presunta base di tale proposta, la futura presenza della Gigafactory, e puntano il dito contro la mancanza di iniziative volte a ridurre l’uso dell’automobile, l’assenza di mezzi pubblici elettrici di dimensioni ridotte, e le politiche gestionali dei parchi comunali:
Avendo operato coerentemente e costantemente in questi cinque anni in qualità di rappresentanti istituzionali per la tutela dei beni comuni e il diritto dei cittadini all’informazione e alla partecipazione, riteniamo nostro dovere condividere con la cittadinanza questi dati; in particolare perché consideriamo  impossibile assistere inerti alla candidatura di Termoli a capitale della mobilità sostenibile, iniziativa talmente assurda e fuori dalla realtà da richiamare alla mente il teatro dell’assurdo di Ionesco. Ma come si fa anche solo a concepire una simile idea? La motivazione (risibile) sarebbe la futura presenza della Gigafactory. Può bastare questo a trasformare magicamente la nostra città? Un luogo dove si continua a progettare parcheggi in centro invece di scoraggiare l’uso dell’automobile; dove i mezzi elettrici pubblici  di ridotte dimensioni sono un miraggio; dove l’unico parco comunale  viene affidato a privati; dove il costo di ogni chilometro percorso dai mezzi pubblici costa il doppio rispetto agli altri centri molisani; dove gli autobus viaggiano vuoti a causa degli orari troppo distanziati delle corse; dove soprattutto non si affronta seriamente il problema dell’accessibilità dei mezzi ai disabili, sostenendo che si possono usare solo pedane da appoggiare ai marciapiedi, quindi escludendo tutte le pensiline prive di marciapiede (mentre esistono sistemi moderni che consentono l’accesso direttamente da terra).
Senza andare troppo lontano, ricordiamo che nel nostro capoluogo, non bloccato da progetti di finanza ventennali, dove il contratto per il trasporto pubblico è  stato recentemente  rinnovato per soli 9 anni, sono stati appena acquistati sei autobus elettrici con fondi del PNNR.
A dimostrazione del fatto che si tratta sempre di scelte politiche, e delle priorità che ci si dà. Noi restiamo convinti che l’unica priorità sia l’interesse dei cittadini, a livello sociale, ambientale, lavorativo; da questo discende la qualità dei servizi che un’amministrazione è tenuta a fornire. Non ci sembra che il trasporto pubblico urbano di Termoli risponda a questi requisiti”.

Con le loro parole, Marcella Stumpo e Daniela Decaro invitano a una riflessione profonda sull’attuale situazione del trasporto pubblico a Termoli, sollecitando azioni concrete per allineare effettivamente la città agli standard di una mobilità sostenibile e inclusiva.

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