Gli altari di San Giuseppe saranno visitabili il 18 marzo dalle ore 15:00 e il 19 marzo dalle ore 9:00.

TERMOLI – La città di Termoli si prepara a celebrare una delle sue tradizioni più sentite e partecipate: «’A Vetäre de San Gesèppe», un evento che ogni anno, dal pomeriggio del 18 marzo fino all’ora di pranzo del 19, vede la comunità riunirsi in un’atmosfera di festa e devozione.

La celebrazione inizia con l’allestimento di altari e tavolate, le “vetäre”, nelle case del Borgo Antico e in altre zone della città, diventando momenti di aggregazione per famiglie e giovani. Questi altari, adornati con cura, accolgono i visitatori con il “Grano di San Giuseppe”, un insieme di cereali bolliti simbolo di abbondanza e fecondità, e con una fetta di pane, cercando così di sottolineare i valori della solidarietà.

Uno degli altari più noti è quello della famiglia Ronzitti-Cicchino, allestito da oltre trent’anni nel cuore del Borgo Antico. Anna Gina Costantino, testimone di questa tradizione, sottolinea il profondo legame con la figura di San Giuseppe: “San Giuseppe è il Santo Protettore della famiglia, essendo lui stesso sposo e padre. I termolesi da sempre sono stati molto devoti e per invocare la sua benedizione, fin dai tempi remoti, allestivano in suo onore un altare «’a Vetäre», che deriva da voto. Quelle antiche dimore, umili e povere, nel giorno della sua festa, si illuminavano di luci e di profumi che trasmettevano una certa beatitudine. Non avendo molte possibilità economiche le famiglie venivano “supportate” da amici e parenti soprattutto per arricchire la tavola di tante vivande che, una volta cucinate, venivano distribuite tra i poveri. La famiglia che diede inizio a questa tradizione fu “la famiglia Loreto” seguita da tante altre, tra cui la “famiglia Valiante” alla quale io appartengo”.

La poesia “A Vetäre” di Anna Gina Costantino, espressa in vernacolo, cattura l’essenza di questa tradizione, riportando alla mente i tempi in cui le nonne del paese vecchio si dedicavano alla preparazione delle “vetäre”, in un intreccio di fede e tradizione popolare.

La poesia in vernacolo "A Vetäre" di Anna Gina Costantino.
'A Vetäre
Quande nonònne facève a Vetäre, 
ghï jève menénne, jève na quaträre.
Tutt'a familie stattève arembecciäte...
a San Gesèppe ce' arenneväve u vóte.

P'addemmànnä "grazie e protézzióne"
Ilì casarèlle scurde devendavene "veglióne".
Cacciavène fóre i lenzule arrecamäte
e i cupèrte de räse e merlétte d'azzurre pettäte.

Chi nn'i tenève ci facève 'mbrestä, 
ma l'altäre pu sande ce'aveva 'ddebbä.
A lüce di làmpede e addòre di fiüre
me mettèvene na giòie dinde u córe.

Me sendève 'mparadise, jève tutte 'ccuscï bèlle
e ghï jève cuntènde de fã a "vergenèlle".
C'a coroncine ‘ncäpe me sendève 'mportànde, 
decève a poésï c'a vócia tremande.

E p'accùngiä a tàvele che llù béne de Ddï'
püre u vecenäte jève prónde a contribbué...

Chi pertäve u päne, chi a frutte e chi a verdüre, 
chi u pésce, chi i fäfe e chi i fasciule.

E pu ce cucenäve p'a Sacra Familie, 
che jève nu pädre, na màmme e nu fijje, 
come Ilù quadre d'andïche spléndóre, 
che troneggiäve sòpe all'altäre.

Llà pòvera génde pregäve e magnäve
e a San Gesèppe arengrazeiäve, 
ghï pure 'ntàvele i pietànze pertäve...

Quande nonònne facève a Vetäre.

A Vincenzo (Cicchino) che porta avanti le tradizioni con orgoglio e passione.
Anna Gina Costantino

L’invito è esteso a chiunque desideri partecipare a questa festa di fede e tradizione. Gli altari saranno accessibili per le visite a partire dal 18 marzo alle ore 15:00 e il 19 marzo dalle ore 9:00, nei seguenti luoghi:
– Opera Serena, residenza Sociosanitaria in via Napoli n.3;
– Parrocchia SS. Pietro e Paolo in via Po n. 1 – Via Volturno;
– Parrocchia Santa Maria degli Angeli in Via dei Pioppi.
– Casa di Doris Pietropaolo, Angela Musacchio, Antonietta Ricciuti (Dedicato alla Memoria di Don Bruno) in via Mascilongo n.69 A;
– Scuola Primaria Paritaria N.M Campolieti in Corso Nazionale n.78;
– Residenza di Maria e Giancarlo di Paolo e Antonio Russo in Piazza Mercato n. 17;
Interno del Castello svevo, a cura dell’Istituto Comprensivo Bernacchia Termoli (Scuola dell’Infanzia Pantano Basso);
Torretta Belvedere del borgo antico, a cura del gruppo folkloriistico marinaro ‘‘A Shcaffètte;
– Residenza famiglia Morfeo con la collaborazione di Giovanna e Vittoria Salerno, vico San Pietro nel borgo antico;
– Residenza famiglia Ronzitti – Cicchino in via Vescovo Pitirro n. 7 nel borgo antico.

Articolo precedenteTermoli Capitale della mobilità sostenibile? Le critiche della Stumpo e Decaro
Articolo successivoDerby molisano tra Vastogirardi e Termoli: 1 a 1
Tony Cericola
Web designer, videomaker, editore, copywriter e blogger. Da quando è nata internet mi occupo di costruire strategie digitali per le aziende. Il mio lavoro consiste nel trovare un punto di contatto creativo tra il mondo digitale, dei social media e gli obiettivi dell’azienda, costruendo un piano strategico ed editoriale. È importante individuare gli strumenti giusti, il budget e i canali media a disposizione per non disperdere le energie.