Le liste Partecipazione Democratica e Sinistra Molisana per i beni comuni sono sostenute dal Senatore Giuseppe Astore, che contribuisce al dibattito mettendo a disposizione la sua esperienza e il suo lucido sguardo sui fatti della realtà molisana. Il risultato ottenuto dalle suddette liste, il 6,6% dei voti, è interessante, considerando le difficoltà di una campagna elettorale compromessa dai problemi di salute del candidato consigliere Antonio Giuditta, ora fortunatamente in via di guarigione. Degno di interesse il risultato personale di Simone Coscia, il candidato di Partecipazione Democratica alla Presidenza della Provincia di Campobasso che ha superato abbondantemente le 5.000 preferenze, sfiorando la media del 9% dei voti nelle 3 sezioni termolesi.
Il giovane avvocato ha un curriculum politico di tutto rispetto. Un punto a suo favore, lo ha segnato quando, consigliere di maggioranza nell’amministrazione Greco, si distinse per la difesa della legalità e del territorio del Basso Molise denunciando puntualmente le storture nella gestione del COSIB. Inoltre i 5.186 voti a Coscia hanno premiato la sua affidabilità e onestà intellettuale dimostrate in occasione delle torbide vicende che coinvolsero alcuni consiglieri di maggioranza e che causarono la caduta dell’Amministrazione Greco. Per questa ragione il voto del 15 maggio dei cittadini termolesi a Partecipazione Democratica, alla Sinistra Molisana per i beni comuni e a Simone Coscia è da ritenersi un segnale incoraggiante che fa sperare per un futuro più democratico della nostra città.
La lettura dei numeri dei voti mette in luce lo scontento dei termolesi sia verso il centrodestra a cui ha negato un voto di trionfo, sia verso il PD, punito per la strampalata ambiguità della sua politica, sia verso l’IDV per le sue evidenti mire personalistiche. Il voto a Simone Coscia è un monito ai segretari e ai presidenti dei partiti: l’intelligenza e la consapevolezza dei cittadini hanno una forza dirompente e sono in grado di sovvertire i risultati in qualunque sede si manifestino, per cui ogni maggioranza può diventare minoranza e ogni minoranza può diventare maggioranza. La regola della democrazia.