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Simone Coscia
Simone Coscia
TERMOLI _ A mente serena è doverosa una riflessione complessiva sul voto dei cittadini di Termoli di domenica 15 maggio per il rinnovamento dell’Amministrazione della provincia di Campobasso. Sulla modestia del successo della PDL, attestatasi mediamente intorno al 16% nelle 3 sezioni della città, non c’è molto da dire; è un risultato più che modesto tenuto conto sia del supporto della tanto citata filiera istituzionale, sia della trama ben tessuta delle 14 liste che sostenevano il dott. Rosario De Matteis. Per quanto riguarda le minoranze, ancora più modesti i loro risultati: al PD non è bastato farsi il lifting puntando sulla candidatura simbolica di una donna, Micaela Fanelli. La percentuale raggiunta nelle 3 sezioni è stata del 12% , un risultato che garantisce l’incasso dei gettoni di presenza dei consiglieri eletti, il che sembra essere l’unico obiettivo della politica masochista del PD molisano, punito dai termolesi ancora feriti dalle vicende non dimenticate delle ultime elezioni comunali. Deludente ed in calo, rispetto alle precedenti elezioni politiche, anche la percentuale raggiunta dall’ IDV che ha ottenuto meno del 7% dei voti. Il dato, invece, che fa ben sperare per un futuro più civile perché indicatore di una maggiore consapevolezza e maturità democratica dei nostri concittadini, è quello di Partecipazione Democratica e di Sinistra Molisana per i beni comuni, due liste i cui candidati non sono stati espressi dalle dirigenze di partito, ma sono emersi dal dibattito di liberi cittadini che hanno compreso le dinamiche volutamente fallimentari del centro-sinistra molisano ed hanno dissentito dalle scelte politiche dei suoi partiti maggiori, PD e IDV.

Le liste Partecipazione Democratica e Sinistra Molisana per i beni comuni sono sostenute dal Senatore Giuseppe Astore, che contribuisce al dibattito mettendo a disposizione la sua esperienza e il suo lucido sguardo sui fatti della realtà molisana. Il risultato ottenuto dalle suddette liste, il 6,6% dei voti, è interessante, considerando le difficoltà di una campagna elettorale compromessa dai problemi di salute del candidato consigliere Antonio Giuditta, ora fortunatamente in via di guarigione. Degno di interesse il risultato personale di Simone Coscia, il candidato di Partecipazione Democratica alla Presidenza della Provincia di Campobasso che ha superato abbondantemente le 5.000 preferenze, sfiorando la media del 9% dei voti nelle 3 sezioni termolesi.

Il giovane avvocato ha un curriculum politico di tutto rispetto. Un punto a suo favore, lo ha segnato quando, consigliere di maggioranza nell’amministrazione Greco, si distinse per la difesa della legalità e del territorio del Basso Molise denunciando puntualmente le storture nella gestione del COSIB. Inoltre i 5.186 voti a Coscia hanno premiato la sua affidabilità e onestà intellettuale dimostrate in occasione delle torbide vicende che coinvolsero alcuni consiglieri di maggioranza e che causarono la caduta dell’Amministrazione Greco. Per questa ragione il voto del 15 maggio dei cittadini termolesi a Partecipazione Democratica, alla Sinistra Molisana per i beni comuni e a Simone Coscia è da ritenersi un segnale incoraggiante che fa sperare per un futuro più democratico della nostra città.

La lettura dei numeri dei voti mette in luce lo scontento dei termolesi sia verso il centrodestra a cui ha negato un voto di trionfo, sia verso il PD, punito per la strampalata ambiguità della sua politica, sia verso l’IDV per le sue evidenti mire personalistiche. Il voto a Simone Coscia è un monito ai segretari e ai presidenti dei partiti: l’intelligenza e la consapevolezza dei cittadini hanno una forza dirompente e sono in grado di sovvertire i risultati in qualunque sede si manifestino, per cui ogni maggioranza può diventare minoranza e ogni minoranza può diventare maggioranza. La regola della democrazia.