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TERMOLI – Che sia bel tempo o piove, il Borgo Vecchio è sempre avvolto “dall’aroma sgradevole” emanato costantemente dall’impianto di depurazione. Da quanto è dato sapere, lo stato in cui versa e opera l’impianto, non c’è da meravigliarsi, né aspettarsi nulla di buono anche per l’immediato futuro. Non si può pretendere di trasportare con un automezzo “tre ruote” un carico per cui necessita un autotreno, a poco serve aggiungere additivi chimici e/o “trucchetti” vari, con aggravio delle spese di gestioni, occorrono interventi strutturali, da tempo e in più occasioni da me menzionati, e che vanno immediatamente programmati, finanziati e realizzati.
A poco serve invocare, sempre e solo, l’EGAM, che come è strutturato altro non è che una “foglia di fico”. È opportuno tenere presente che l’EGAM in un prossimo futuro potrà essere dichiarata incostituzionale, su richiesta del TAR, da parte della Corte Costituzionale, a seguito dei ricorsi dei Comuni che non hanno aderito all’Ente unico di gestione regionale.
Il ripristino della funzionalità dello scarico a largo della condotta sottomarina e le prossime stagioni (autunno, inverno) con piogge, mareggiate, ecc…, riescono solo a mimetizzare le criticità senza dare soluzione definitiva al problema.
Per tanto sarebbe opportuno che l’Amministrazione Comunale individuasse sin da ora nuove strategie per giungere a soluzione del problema, di primaria importanza, prima che giunge la prossima estate. Solo così si eviterà il ripetersi di quanto accaduto finora, a meno che si voglia continuare a credere al miracolo.
Nicola Felice