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ReferendumNoMaggioranza
Il "NIET" della maggioranza (Video e Galleria Foto)
TERMOLI – Consiglio comunale affollatissimo per decidere sull’ammissibilità dei quesiti referendari proposti dai comitati e poi rigettati dalla commissione per il referendum. Sono in molti cittadini e studenti che si sono dati appuntamento questa mattina nella sala consiliare, oltre agli esponenti dei Comitati Referendari e del Coordinamento No Tunnel.

Su un paio di quesiti (Raddoppio ferroviario e cinema Adriatico) il giudizio della commissione appare forse plausibile, ma sul quesito nodale del tunnel e della cosiddetta  “riqualificazione”, che attualmente sta muovendo un gran dibattito nella città ed è anche il motivo di tanta partecipazione cittadina, la valutazione della commissione è quantomeno discutibile se non del tutto errata.

Tuttavia, come è stato anche ben esplicitato da alcuni consiglieri, la commissione esprime un parere meramente tecnico ma l’organo sovrano che può decidere in merito resta sempre e comunque l’assise consiliare: l’indizione di un percorso o di un istituto amministrativo partecipativo è un fatto precipuamente politico.

La seduta si apre con l’intervento di un relatore esterno: un rappresentante dei comitati referendari, Valerio Fontana, che in dieci minuti illustra in modo chiaro ed esaustivo i passaggi fondamentali rispetto ai quesiti posti e, nel contempo,  eccepisce i pareri espressi dalla commissione. Ha ricordato, infine, che Termoli è l’unico Comune che si è dotato dell’istituto referendario cittadino e poterlo realizzare lo renderebbe un’avanguardia a livello regionale.

All’apertura del dibattito, il consigliere dell’opposizione Nick Di Michele da subito “fuoco alle polveri” con parole sferzanti contro l’amministrazione, alzando la temperatura dell’assise. La presidente del consiglio, Manuela Vigilante, fatica non poco a dirimere il dibattito consiliare ed a sedare il pubblico infervorato. È costretta persino a sospendere i lavori per dieci minuti in attesa di far placare gli animi. 

Michele Marone, forte anche della sua preparazione tecnica, demolisce giuridicamente le motivazioni addotte dagli esperti della commissione referendaria riguardo al quesito sul Tunnel, definito da costoro “poco chiaro, vago e fuorviante“. Sullo stesso registro l’intervento del consigliere Ciarniello.

I consiglieri di maggioranza, in visibile difficoltà di fronte ad un folto pubblico, reattivo e attento come non mai, paiono piuttosto impacciati ed a corto di motivazioni,  preferiscono barricarsi dietro il labile parere della commissione derogando, nei fatti,  dal loro ruolo di “eletti del popolo”I consiglieri di maggioranza Sciandra, Casolino, Fabrizio e Giuditta intervengono d’ufficio e non certo al meglio della loro forma politica, si limitano a ripetere la lezioncina impartita quasi come un ordine di scuderia. Il pubblico li irride o li riprende spesso e volentieri suscitando le ire della presidenza.
Il consigliere Paolo Marinucci, uno degli estensori del regolamento referendario comunale, ha richiamato alle proprie responsabilità politiche alcuni consiglieri di maggioranza che in altri tempi condividevano gli scranni dell’opposizione (al sindaco Di Brino) e sostenevano le battaglie per la democrazia partecipativa.  Chi di democrazia desiderata colpisce di democrazia mancata perisce!

Prima delle votazioni conclusive, chiude la sequela degli interventi il sindaco Angelo Sbrocca e, tanto per cambiare, ribadisce le motivazioni tecniche del diniego della commissione e rilancia en passant la proposta del dibattito pubblico, quasi fosse un istituto equipollente ed alternativo al referendum.

Di grazia, ma è così difficile da capire che si tratta di processi “partecipativi” diversi e distinti? Il referendum chiede a monte un parere della cittadinanza, mentre il dibattito pubblico (peraltro modello rimaneggiato rispetto a quello d’oltralpe) chiede a valle interventi di una cittadinanza che si suppone già edotta. Tant’è che potrebbero essere celebrati entrambi i due istituti: dapprima il referendum e successivamente il dibattito pubblico (in caso di espressione positiva da parte della cittadinanza).

Ad ogni modo l’esito del consiglio era abbastanza scontato e presumiamo che nessuno dei presenti si sia fatto grosse illusioni di rovesciamenti di esiti. Abbiamo già avuto modo di rilevare una maggioranza consiliare di livello culturale e politico imbarazzante, su cui il sindaco e il proprio “entourage” giganteggiano e ne fanno ciò che vogliono, ragion per cui non c’era proprio da aspettarsi prese di posizioni qualificate o autonome. 

Il Sindaco dichiara, in conclusione, di non aver paura degli esiti di un referendum, ma resta un fatto incontrovertibile e certificato dal voto che sono contrari alla sua realizzazione. Lo sanno anche i sassi: in politica vale quello che si fa e non quello che si dice.

Tuttavia, il segnale che è arrivato non potranno trascurarlo o prenderlo a cuor leggero: una presenza così gremita e agguerrita, ad un consiglio comunale, non la si ricordava da anni. Considerata anche la scomodità di un orario mattutino non certo praticabile per tutti e forse deciso proprio per questo. 

Ad ogni modo, comitati referendari, coordinamento No Tunnel, cittadini, studenti e associazioni collegate non sembrano aver intenzione di stare con le mani in mano. Sappiamo già che diversi gruppi si sono dati appuntamento per decidere i futuri passaggi politici e giuridici, atti ad impedire la realizzazione di questa “speculazione edilizia” vista mare con annesso “passante”.  I comitati referendari potrebbero addirittura pensare anche di riproporre il quesito nei termini precisi e sono già in calendario la realizzazione di altre iniziative ed incontri pubblici, il tutto dovrà poi traguardare verso una grande manifestazione. 

Un risveglio civico e politico decisamente interessante quello che sta investendo Termoli.
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2 Commenti

  1. Termoli nel Tunnel
    Il pezzo scritto da Antonello Manocchio, per myNews.iT, su quello che è accaduto ieri in consiglio comunale a Termoli è di una lucidità disarmante. Una brutta pagina della storia politica di questa città. Cari consiglieri di “maggioranza” avete perso l’occasione per dimostrare che la democrazia è al di sopra di qualsiasi cosa!

  2. arroganza cieca
    Signori consiglieri di maggioranza avete oltrepassato i limiti della decenza e della democrazia,avete assecondato appieno l’imput dato dai vostri padroni… mettendovi contro la vostra cittadinanza termolese. Vergogna senza fine!!!!!!