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TERMOLI – Prosegue senza sosta il lavoro di opposizione politica, sociale, legale e istituzionale del COORDINAMENTO NO TUNNEL contro la “lottizzazione-privatizzazione” di Piazza S.Antonio/Pozzo Dolce con annesso passante. Questa mattina diversi esponenti si sono dati appuntamento presso l’ingresso del Municipio proprio per depositare i tre nuovi quesiti referendari e rilanciare così la discussione in seno all’amministrazione. Con l’occasione, il Coordinamento e il comitato referendario NO TUNNEL hanno pensato bene di improvvisare una conferenza stampa informativa e fare il punto della situazione ai giornalisti presenti.
Il presidente e portavoce Nino Barone spiega come questa volta vengano ripresi con attenzione i riferimenti deliberativi e amministrativi della cosiddetta riqualificazione, cercando di ottemperare ai rilievi -alquanto strumentali- posti dalla commissione referendum rispetto al primo quesito. Oltre 300 firme di cittadini termolesi corredano la presentazione (la norma parla di un minimo di 100 sottoscrittori).
Questi i tre quesiti presentati:
1 – “ Volete voi che l’Amministrazione Comunale di Termoli revochi la Delibera di Giunta Comunale n° 291 del 05/11/2015, nella parte che prevede la realizzazione del Progetto per la Mobilità Sostenibile Urbana comprendente il tunnel (collegamento sotterraneo tra il porto e il lungomare Cristoforo Colombo)?
2 – “ Volete voi che l’Amministrazione Comunale di Termoli revochi la Delibera di Giunta Comunale n° 291 del 05/11/2015, nella parte che prevede il cambiamento di destinazione d’uso del costone di piazza Sant’Antonio, attualmente indicato come verde pubblico e sottoposto a vincolo paesaggistico?
3 – “ Volete voi che l’Amministrazione Comunale di Termoli revochi la Delibera di Giunta Comunale n° 291 del 05/11/2015, nella parte che introduce il ricorso alla finanza privata di progetto, strumento esterno alla programmazione urbanistica pubblica, in una zona di grande rilevanza storica sottoposta a rigidi vincoli di destinazione d’uso?
2 – “ Volete voi che l’Amministrazione Comunale di Termoli revochi la Delibera di Giunta Comunale n° 291 del 05/11/2015, nella parte che prevede il cambiamento di destinazione d’uso del costone di piazza Sant’Antonio, attualmente indicato come verde pubblico e sottoposto a vincolo paesaggistico?
3 – “ Volete voi che l’Amministrazione Comunale di Termoli revochi la Delibera di Giunta Comunale n° 291 del 05/11/2015, nella parte che introduce il ricorso alla finanza privata di progetto, strumento esterno alla programmazione urbanistica pubblica, in una zona di grande rilevanza storica sottoposta a rigidi vincoli di destinazione d’uso?
Dato che l’amministrazione latita particolarmente sul versante partecipativo e democratico, si proverà in questo modo a dar voce alla cittadinanza. In fondo si sta parlando di un’operazione importante, che trasformerà tutto il verde del costone a mare di S. Antonio in un impattante e imponente centro commerciale con parcheggio multilivello annesso, di acciaio e cemento. Altro che riqualificazione, di cui forse ce ne sarebbe effettivo bisogno.
Ovviamente, va fatto un distinguo per la messa in piedi del Dibattito Pubblico, dove l’amministrazione (con le risorse dell’impresa realizzatrice) nel tentativo di guadagnare terreno in tema di democrazia, ha provato ad inscenare una sorta di percorso partecipativo e informativo di tutto il progetto. Tuttavia, oltre alla risicata partecipazione evidenziata, si è trattato solo di una finzione democratica: poiché non era in nessun caso prevista “l’opzione zero”, ovvero, la possibilità che la cittadinanza decidesse di non realizzare affatto l’opera.
Dunque, l’amministrazione le ha pensate un po’ tutte per tentare di eludere l’opposizione dei comitati e in proposito, dimentica pure che è stata, qualche tempo fa, depositata una formale petizione di oltre tremila firme contro l’opera e alla quale non ha ancora fornito risposte. Da ultimo, ci segnala ancora il portavoce, si è aggiunta la “melina” sulla richiesta dei comitati dei locali del MACTE per un ciclo di incontri pubblici e di approfondimento sulla questione, ma come risposta hanno ricevuto un’anomala turnazione di “fasce orarie” per l’utilizzo di quegli spazi, forse per renderne disagevole anche l’organizzazione.
Nonostante tutto, il Coordinamento non ci pensa affatto a demordere e prosegue determinato con le iniziative tra la gente di informazione e di coinvolgimento. “Noi non ci fermeremo!” tuonano fermamente alcuni esponenti dei comitati e la lotta prosegue…