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L’avvocato di Campobasso Vincenzo Iacovino insieme ai suoi collaboratori, i legali Vincenzo Fiorini e Giuseppe Fabbiano, annuncia la preparazione di un ricorso al Tar Molise contro il progetto. A dare mandato per l’impugnativa: il Movimento 5 Stelle, il Coordinamento No Tunnel e la Fiba-Confesercenti rappresentata dal balneatore Pietro D’Andrea.
“Bisogna spendere 19 milioni di euro per far crescere una città sotterranea – ha dichiarato Iacovino -. Ci sono diversi profili che saranno portati all’attenzione dell’autorità giudiziaria amministrativa, penale e contabile. Per quanto riguarda la posizione che ha assunto il Ministero dei Beni Ambientali è chiara: abbiamo un doppio diniego espresso sia sotto il profilo paesaggistico che archeologico. Pare che non interessi a nessuno o quasi che qui ci sia una necropoli romana certificata, non c’è dubbio che ci sia, c’è. Sembrava legittimo che un Ministero che tuteli i beni di tutti si fosse dato un momento di rispetto a queste istanze”.
Per il legale “c’è un vuoto che non è stato risolto: ossia tutti gli aspetti legati al patrimonio archeologico che si trova sotto Termoli. Ci piace affrontare questa battaglia perchè ci siamo messi a disposizione insieme con l’architetto Beniamino Di Rico. Valuteremo se fare più ricorsi o una sola azione legale. Abbiamo le idee ben chiare su quelli che sono i vizi di legittimità di questo progetto. Una città che ha tutto questo splendore che necessità avrebbe di riqualificare l’area urbana sotterranea, per me è un non senso”.
La commissione referendaria del Comune di Termoli ha bocciato anche gli ultimi quesiti presentati dai comitati ed è stato convocato un consiglio comunale straordinario il 19 aprile prossimo per l’approvazione dell’intera riqualificazione del centro cittadino: la realizzazione del tunnel, del parcheggio pluripiano, del teatro, dei locali commerciali e residence sotto Piazza Sant’Antonio.