TERMOLI – “Noi dobbiamo guardare oltre il pos di cui c’è già una mozione di sospensione del consiglio regionale. Dobbiamo guardare all’uscita di questa fase di stallo, della fase di commissariamento che taglia servizi e taglia risorse”. Così, questa sera, a Termoli il senatore molisano Costanzo Della Porta, arrivato per intervenire nel consiglio comunale straordinario su sanità, in adunanza aperta, chiesto dalla maggioranza. Assente il Presidente della Regione, Donato Toma, invitato a parlare in qualità di Commissario ad acta della sanità.
“Da lì ripartire per garantire ai nostri cittadini il diritto alla salute – ha proseguito Della Porta -. È un’impresa ma con la possibilità di interagire con tutti i stakeholders: con la Regione, Commissario ad Acta, con il consiglio regionale intero, con i parlamentari e Ministero cosa che abbiamo già avviato, sono convinto che questa operazione sarà possibile”.
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco ringrazia l’Amministrazione comunale per l’invito e dichiara:”Oggi sono qui per sfatare un mito: il Governo non dà soldi al Molise. Questo è un falso mito. Negli ultimi anni abbiamo ricevuto oltre 570 milioni di euro che il Governo ci dà per gestire la sanità. Abbiamo ricevuto 70 mln di euro di contributo di solidarietà dalle regioni più 40 mln di premialità. Abbiamo già avuto tanti denari aggiuntivi. Il problema è che il livello locale non è stato in grado di gestire questi fondi. E oggi siamo qui anche, e soprattutto, per un’operazione verità in merito a quelle che sono le sorti e i problemi atavici della sanità molisana”.
Greco sottolinea: “bisogna finalmente cercare di porre fine al Piano di rientro e al commissariamento. Il tavolo tecnico indica da 13 anni la strada. La prima cosa da fare è intervenire sugli extrabudget dei privati accreditati altrimenti anche a Termoli come tutto il Molise sarà tecnicamente impossibile riappropriarsi della programmazione in sanità. Oggi se qui volessimo premere per la rifunzionalizzazione del punto nascite, semplicemente si avrebbero delle difficoltà a decidere del destino della sanità in questa terra. La prima cosa da fare è uscire dal Piano di rientro a affrontare le criticità”.
In consiglio comunale dopo i vari interventi esterni di Nicola Felice del “Comitato san Timoteo”, Pino D’Erminio del gruppo politico “Termoli Bene Comune”, del consigliere regionale del PD Vittorino Facciolla, del consigliere regionale del movimento 5 stelle Andrea Greco e del senatore di Fratelli d’Italia Costanzo Della Porta, è proseguito con i vari interventi della maggioranza e della minoranza per votare insieme all’unanimità la richiesta di sospensione del piano operativo sanitario regionale.
Per l’ex sindaco Alberto Montano, esponente del centro destra:”Bisogna assolutamente procedere con l’elaborazione del Decreto Molise che non è la ripetizione del Decreto Calabria. Il provvedimento sul Molise deve prevedere la deroga della legge Balduzzi e creare i presupposti per una programmazione sanitaria concreta in risposta ai bisogni dei cittadini”.
A conclusioni di vari interventi, Marcella Stumpo della minoranza ha annunciato una mozione autonoma rispetto a quella della maggioranza e chiesto la sospensione del consiglio con riunione dei capigruppo. Alla ripresa si è approvato il documento congiunto, ottenuto dalla rielaborazione dell’ ordine del giorno del centro destra con alcune parti della mozione del centro sinistra, che ha ottenuto il consenso dell’intera assemblea nell’impegnare il sindaco Francesco Roberti a farsi portavoce verso il Presidente della Regione e Commissario ad acta Donato Toma per lo stop al nuovo Piano operativo sanitario. È quanto deciso dopo un’assemblea “fiume”, iniziata alle 18 e conclusasi alle 23 circa.