Il porto di TermoliTERMOLI _ Termoli punto di approdo per navi da crociera: il progetto piace agli operatori turistici della città ma il “trasloco” Cantieri navali rappresenta un vero e proprio “scoglio”. Dal Sindaco di Termoli Antonio Di Brino che considera tale progetto, insieme all’ampliamento del “ponte” marino con la Croazia la realizzazione del suo sogno da termolese e da politico, arriva la proposta del trasferimento dell’azienda, tra l’altro in forte crisi da anni, nell’area del Nucleo industriale, alla foce sinistra del Biferno. Di tale “trasloco” se ne è parlato oltre 10 anni fa in ambito regionale in occasione della presentazione del Piano lavori dell’Interporto, opera molto discussa ma mai realizzata.

“Concordo con il fatto che Termoli debba diventare porto di collegamento non solo per navi da crociere ma anche per la Croazia per cui si realizzerebbe uno dei miei sogni ed a cui mi piacerebbe lavorare con impegno _ ha commentato Antonio Di Brino _. La presenza dei cantieri navali è un ostale. Comunque sia, sono una realtà che Termoli ha e, che, non p

Antonio Di Brino
ossono essere eliminati. La questione è, a questo punto, la delocalizzazione della cantieristica navale”. Dunque il primo cittadino è favorevole al trasloco dell’impresa, situata in uno dei punti più belli della città ma che oggi non è più pensabile mantenerli in quel luogo.

“A mio modo di vedere non è indispensabile l’allocazione sulla banchina _ ha proseguito Di Brino _ visto che l’azienda starebbe diversificando la produzione. Infatti non realizzano più navi ma mega yacht. Ed allora condivido l’idea di liberare il molo di nord-est e di renderlo accessibile anche alle navi da crociere così come alle imbarcazioni mezzi e passeggeri per la Croazia e Medjugorie. Questo sarebbe veramente la chiave di svolta per Termoli”. Il problema, di fatto, resta la nuova localizzazione della cantieristica navale.

Luigi Turdò
“Io un’idea ce l’avrei _ ha concluso il Sindaco _. Un’area potrebbe essere individuata a ridosso del polo industriale Valle Biferno, lungo il margine sinistro del Fiume Biferno con una strada di collegamento che arrivi direttamente sulla foce. Lì prevedere un piccolo braccio per mettere in mare gli yacth. E’ ovvio che questo comporta un impegno finanziario non da poco che il Comune non potrà sostenere da solo ed il dialogo con tutti gli operatori portuali. Fatto questo primo passo, possimao ragionare non solo sul molo di nord-est ma possiamo far tornare il porto turistico all’interno del porto peschereccio e dare veramente un nuovo volto all’economia ma anche allo scalo. Questo è sicuramente il mio sogno. Mi auguro che le elezioni provinciali vengano vinte da De Matteis perchè a quel punto potremmo unire le forze e realizzare qualcosa di buono per questa città”.

Cauto, invece, l’Assessore comunale ai lavori pubblici Luigi Turdò. “Il progetto è interessante ma bisogna vedere la fattibilità tecnica dello scalo _ ha commentato l’esponente della Giunta _ ovvero se le grosse navi riescono effettivamente ad ormeggiare. Bisogna anche verificare l’abilitazione del molo a tale tipologia di attività”. Per quanto concerne i Cantieri navali, Turdò ha sottolineato: “Si trova in uno dei punti più belli di Termoli, ha un impatto visivo non piacevole e va trasferito. Devono, però, essere tutelate sia la società che le maestranze”.

Articolo precedenteDomani al Crocifisso di Termoli la giornata di spiritualità quaresimale
Articolo successivoL’Asrem non mantiene promessa. Nessun rinforzo al Pronto soccorso di Termoli
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

2 Commenti