TERMOLI – Siamo all’anno zero della politica a Termoli? Quanto accaduto negli ultimi anni in città tra i candidati al consiglio comunale, gli esponenti della Giunta e per la leadeship di primo cittadino, rappresentano certamente dei segnali ben chiari, da non trascurare. Sono passati anni ma che sembrano dei secoli, da quando le idee erano alla base dell’agire dei partiti, ben distinti tra loro, dei movimenti politici e dell’attività dei loro esponenti. Quei tempi, oggi, sono divenuti quasi dei ricordi tra gli anziani, gli adulti che hanno vissuto quei periodi, facendo politica attiva. Nell’arco dell’ultimo decennio, molto è cambiato nel panorama politico termolese, forse tutto. I mutamenti, però, non sono stati dei migliori, hanno rispecchiato l’andamento nazionale, acuiti però dalle vicende dei protagonisti locali e dalla ristrettezza dei confini.
Oggi, di fatto, la metamorfosi è in dirittura d’arrivo se non completa. Ma come è cambiata la politica termolese ed i loro protagonisti? Un interrogativo che sta appassionando molti, tormentando più di qualcuno e sconcertando la gente, ormai sempre più lontana dalla politica e dai politici, guardati come una sorta di “usurpatori” di grosse fette di denaro pubblico. In tanti dicono: “al peggio non c’è mai fine” ma forse oggi stiamo guardando il fondo di un’attività che un tempo era affidata ad idee, valori, ideologie che, di fatto, risultano messe da parte, accantonate in un angolo e coperte dalla polvere, per far posto ad altre questioni, spesso di carattere più personale.
Una brutta china, dunque? Vincenzo Aufiero, ex consigliere comunale di Termoli, conferma l'”andazzo”, non dei migliori facendo degli esempi molto chiari a Termoli. Lui, rimasto coerente con le sui idee fino in fondo, evitando “salti della quaglia”, propone ai candidati sindaci maggiore fermezza nella scelta dei candidati da inserire nelle liste evitando di rincorrere la vittoria a tutti i costi ed accettando, pur di raggiungere quell’obiettivo, troppi compromessi.
Aufiero parla, dunque, di un ambiente “inquinato” da troppi personalismi ed interessi personali dai quali si può uscire solo ricorrendo ad un maggiore rigore nella preparazione delle liste. “Chi rappresenta la politica deve essere un punto fermo, deve essere un punto di riferimento per il cittadino – ha dichiarato Aufiero -. Se non cambiamo noi il modo di fare politica, i cittadini davvero si allontaneranno, non perchè non interessa loro la politica ma perchè oggi non c’è più politica, praticamente si vive così, allo sbando”.