TERMOLI – Raffaele Valente, il termolese arrestato il 14 luglio scorso per tentato riciclaggio del tesoro di Vito Ciancimino, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma, è in sciopero della fame in carcere a Larino. La conferma arriva dal suo legale di fiducia, il penalista Giuseppe Mileti. Valente si professa innocente ed in una denuncia, inviata il 22 agosto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro della Giustizia, al Presidente Antimafia della Corte dei Conti, al Tribunale di Roma, racconta, passo dopo passo, il suo operato negli ultimi 6 anni, definendo ingiusta la sua ultima carcerazione nell’istituto di pena frentano.
“Sto cercando ormai da oltre 6 anni di far comprendere anche alla Procura di Roma che la mia posizione nell’ambito del procedimento che mi vede coimputato nel tentativo di riciclaggio del “tesoro di Ciancimino” presso la discarica di Bucarest, è totalmente infondata – si legge sulla denuncia -. Dopo esposti, denuncie, memorie, sommarie informazioni innanzi alla Dia di Palermo che mi vede coindagato per riciclaggio sempre del “tesoro di Ciancimino” presso la discarica di Bucarest, la Dia di Palermo ha proposto ben 4 richieste di archiviazione ed all’esito della quarta richiesta, il gip di Palermo, nel dichiararsi incompetente per territorio, teneva ad evidenziare la mia estraneità nel procedimento penale per i fatti anteriori al 17 aprile 2008″.

Il procedimento penale di Palermo, quindi, approda presso la procura di Roma che viene riunito ad altro procedimento che ha come oggetto la medesima indagine con la differenza che Raffaele Valente a Roma risponde di “tentativo” di riciclaggio e solo dopo anni di indagine viene emessa dal gip capitolino Massimo Battistini l’ordinanza di custodia cautelare ritenendolo in grado di reiterare il reato nonostante i sequestri italiani e rumeni intervenuti sulla discarica di Bucarest che, di fatto, impediscono da parte di soci ed amministratori qualsivoglia interferenza nella vicenda societaria.

L’avvocato Mileti sottolinea: “la forzatura della tesi accusatoria romana” nei confronti di Valente e parla di”: “una carcerazione profondamente ingiusta che dovrebbe scuotere tutti. E proprio per cercare di farsi ascoltare, Valente dal 24 luglio è in sciopero della fame perché sono anni che dichiara come la questione della discarica di Bucarest riveste interessi che vanno ben oltre i procedimenti penali. Ha anche inviato alle massime autorità italiane una denuncia di quanto è accaduto e sta accadendo nei suoi confronti con l’auspicio che la verità venga al più presto riconosciuta e che non arrivi, come a volte è accaduto, troppo tardi”.

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa