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TERMOLI – Il trabucco di Tornola, simbolo del Molise all’Expo di Milano, distrutto dal maltempo, deve essere ricostruito. E’ l’appello dei termolesi che, dopo aver visto le “macerie” della macchina da pesca riversatesi sulla Spiagga di Sant’Antonio, non accettano l’accaduto e vogliono reagire.
I titolari della struttura marina, gli imprenditori Pardo Desiderio e Nicola Fedele stanno riflettendo sul da farsi dopo aver speso 300 mila euro per la realizzazione del trabucco spazzato via in una notte. Gli stessi sono anche in attesa dei risultati dell’inchiesta della Capitaneria di Porto sulla vicenda per accertare eventuali responsabilità oltre la forza della natura.
“La struttura l’abbiamo sempre aperta a chi ce lo chiedeva – ha detto Nicola Fedele – in maniera indistinta. Per questo motivo era anche molto amata dai termolesi”
Il progettista, invece, l’architetto termolese Nicola Tamburrini è al lavoro sulla costituzione di un’associazione denominata”Termoli, città dei trabucchi” per ridare vita alla struttura appena abbattuta dalla violenta mareggiata.
«Stiamo costituendo un’associazione chiamata “Termoli: città dei trabucchi” per ricostruire un trabucco ed utilizzarlo per soli fini culturali e turistici – ha commentato il professionista – Quanto accaduto è molto triste. Sono profondamente amareggiato e per questo, con altri amici stiamo definendo un progetto attraverso il quale cercheremo dei fondi per poter ridare vita alla macchina da pesca distrutta e metterla a disposizione della collettività, tenerla aperto per iniziative culturali e turistiche».
I termolesi sono pronti a contribuire con donazioni anche di somme di vario tipo per ricostruire il trabucco. In tanti hanno contattato Tamburrini chiedendo di voler dare un proprio contributo.