TERMOLI _ La recente denuncia di Giovanni Germano, coordinatore della manifestazione “Cammina Molise”, circa la costruzione, su un tratto del Tratturo Castel di Sangro-Lucera ricadente nel Comune di Duronia, di una strada asfaltata, torna ad interrogarci sull’importanza della tutela dei Tratturi. La legge regionale del Molise n. 9 del 1997, che istituiva il “Parco regionale dei Tratturi” si è rivelata assolutamente inadeguata a tutelare l’immenso patrimonio di cui la nostra Regione dispone. Iniziative estemporanee da parte di alcuni Comuni mettono a repentaglio l’esistenza stessa della rete tratturale, proprio nel momento in cui, da più parti d’Italia, si registra un notevole interesse per i percorsi rurali che attraversano la nostra Regione. Tantissime comitive e tour-operators propongono escursioni sui Tratturi del Molise, proprio perché essi costituiscono una peculiarità tutta nostra, che tante altre Regioni ci invidiano.

Alla luce di quanto accaduto a Duronia, laddove si sta costruendo una strada asfaltata di circa 600 metri sovrapposta all’antica pista tratturale (il tutto con il benestare di una lunga serie di enti locali e statali), appare quantomeno grottesca l’istituzione, da parte della successiva legge regionale n. 19 del 2005, del “Coordinamento regionale dei tratturi e della civiltà della transumanza”, al quale, tra gli altri, la suddetta legge riconosce le funzioni di: a)elaborare e proporre alla Giunta regionale il modello di sviluppo regionale del sistema dei tratturi e della civiltà della transumanza; b) predisporre la redazione del Piano di valorizzazione dei tratturi. Ci si chiede quale tutela abbiano svolto, sinora, tali leggi regionali, e quali risultati abbia prodotto il Coordinamento regionale dei tratturi, atteso che è stato possibile ricoprire di asfalto un pezzo del tratturo senza che nessun ente abbia obiettato alcunchè.

La meritoria opera di valorizzazione svolta dai singoli cittadini e dalle Associazioni ambientaliste rischia di essere vanificata dall’inerzia e dalla insipienza degli enti che hanno permesso che questo scempio venisse attuato. Il WWF Molise, nell’esprimere sdegno per quanto avvenuto, si chiede se davvero questa Regione vuole scommettere sul proprio patrimonio storico e naturalistico, oppure se voglia, invece, subire passivamente tali offese.

WWF Molise – Associazione Locale

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