CAMPOBASSO – La terribile uccisione con arma da fuoco, di un esemplare maschio di Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello,1921), avvenuta sulle Mainarde molisane lo scorso fine settimana, ha colpito profondamente non solo tutti gli appassionati di natura ma anche chi da sempre ritiene che la conservazione degli ambienti naturali e degli animali sia obbligo e priorità delle istituzioni tutte. Stefano, così si chiamava l’esemplare “assassinato” alle pendici del monte Marrone sul versante molisano del Parco nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise, era uno dei 50/55 orsi che ogni giorno lottano nelle valli e sulle montagne del Parco per la loro sopravvivenza come individui e come specie.

Lo stesso Ente parco, rappresenta oggi, dal punto di vista tecnico il principale strumento amministrativo che può garantire allo splendido plantigrado il suo status di conservazione e programmare nell’immediato futuro tutte le azioni necessarie per riportare l’attuale popolazione a livelli numericamente sufficienti rispetto all’odierna soglia minima di sopravvivenza. Purtroppo però negli ultimi anni è accaduto l’esatto contrario: mentre da un lato aumentavano gli interessi di gruppi criminali che periodicamente attentavano alla vita dei grandi mammiferi del Parco, come dimostrano i numerosi animali uccisi da bocconi e carnai avvelenati, dall’altro diminuivano le risorse economiche ministeriali per il PNALM, con conseguenti riduzione di personale, carenze organizzative e soprattutto vigilanza insufficiente.

Proprio nel momento in cui aumentava l’interesse del grande pubblico per l’area protetta in generale e per l’orso marsicano in particolare sia dal punto di vista naturalistico, che economico, turistico e di opportunità di sviluppo, le amministrazioni competenti per territorio abbandonavano al proprio destino alcuni territori del Parco molto sensibili dal punto di vista naturalistico come appunto le Mainarde del versante molisano. La stessa Regione Molise da anni purtroppo comunica un maldestro messaggio di disinteresse non solo per gli aspetti naturalistici delle Mainarde, ma soprattutto per le enormi possibilità di sviluppo compatibile legato alla difesa della natura con tutti i suoi abitanti. Insomma si è data l’impressione che quella porzione di territorio molisano, sia stata completamente delegata ad altri, con una conseguenza paradossalmente sconcertante: addirittura la scomparsa del Parco Nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise da molte pubblicazioni turistiche fatte in questi ultimi anni dalla Regione Molise, eppure le Mainarde sono il Molise!

Il WWF Molise, sottolineando che la barbara uccisione dell’Orso Stefano è causata anche dal colpevole disinteresse delle istituzioni per l’importante porzione del territorio molisano del PNALM chiede alla Regione Molise: • Di concentrare il massimo sforzo istituzionale, politico, economico e di vigilanza per la difesa delle Mainarde, cosa che purtroppo fino ad oggi raramente abbiamo riscontrato • Di indirizzare gli strumenti comunitari del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 per favorire i progetti legati alla sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente naturale e rurale delle Mainarde • Di porre in atto tutti gli strumenti per difendere la vita degli ultimi esemplari di Orso marsicano che vivono sul territorio regionale, come bene primario della Regione Molise • Di attivarsi, infine, anche dal punto di vista legale presso la Procura della Repubblica di Isernia, competente per territorio, affinché l’assassinio dell’Orso Stefano non solo non rimanga impunito, ma venga considerato un danno fatto direttamente agli interessi prioritari della Regione Molise stessa.

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