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LARINO – Il sindaco della città frentana Giuseppe Puchetti ha pubblicato poco fa un post sulla pagina social dell’ente di disappunto per la mancata risposta dei vertici sanitari regionali sulla possibilità di allestire una squadra di operatori sanitari per la somministrazione dei vaccini nel nosocomio della città.

Come sindaco di Larino e ancor di più come autorità sanitaria locale, ferme restando le prerogative in seno al presidente della Regione e ai vertici Asrem, avevo chiesto, qualche giorno fa, al direttore generale Florenzano, alla dottoressa Scafarto e al direttore del distretto sanitario di Termoli, Giovanni Giorgetta, la possibilità di allestire al Vietri una squadra di operatori sanitari deputata alla somministrazione dei vaccini.

Ebbene, ho atteso una risposta dai vertici Asrem, ma l’attesa è stata vana. Nemmeno questa volta la voce che proviene dal territorio è stata minimamente considerata. Non ricevere risposte da parte di chi, poi, ha anche responsabilità professionali cruciali in tema di pandemia, è l’ennesima dimostrazione di quanto già accaduto in passato: persone presenti in ruoli chiave per le problematiche sovraesposte si negano per non accettare alcun confronto.

Tutto questo mi lascia francamente basito. Nessuno voleva essere un profeta di sventure eppure quello che come sindaco, insieme a tanti altri colleghi, avevo previsto, nei mesi passati, si sta verificando.

L’ospedale Cardarelli è di fatto diventato un ospedale Covid con tutte le conseguenze che ne conseguono. Ho appena letto che è stato chiuso ai nuovi ricoveri il reparto di chirurgia dove in questi ultimi giorni si è sviluppato un cluster di contagio che sembra abbia superato le venti unità tra operatori sanitari e degenti.

Mi chiedo come sindaco, ma soprattutto come cittadino del Molise, ma dove dobbiamo arrivare? Cosa dobbiamo aspettarci ancora prima di cambiare rotta e di prendere finalmente una decisione che riporti finalmente tranquillità nella popolazione che ora è confusa, disorientata in merito alle scelte fin qui fatte in tema di gestione della pandemia?

Non avere risposte, nemmeno per un punto vaccini al Vietri, è davvero un attacco alle legittime attese di una città, di un territorio che per vocazione e tradizione ha sempre dato esempi di qualità ed efficienza con la sua struttura sanitaria fiore all’occhiello nel recente passato e solo in secondo luogo una scortesia nei confronti del primo cittadino.

Evidentemente chi non ha radici in questa terra non può capire, questa è l’unica chiave di lettura da dare. Chi non è cresciuto in questa terra, chi non conosce la sua storia oggi commette due errori: il primo è quello di ignorare il passato, il secondo di continuare a negarsi nei confronti di tutte quelle persone che (adesso possiamo dirlo) a distanza di un anno, vista l’attuale situazione del Cardarelli, hanno avuto ragione”.

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