myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623

TERMOLI _ “La partecipazione delle Regioni meridionali alla ricapitalizzazione societaria dello Zuccherificio del Molise e’ quanto mai utile e necessaria perche’ puo’ consentire di cogliere le nuove opportunita’ determinatesi nel mercato internazionale e nazionale dello zucchero”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro ieri mattina a Foggia dove ha incontrato i dirigenti dell’Unione Regionale Bieticoltori Pugliesi (Cnb).

Per De Castro saranno determinanti ”l’azione e il contributo delle Regioni a forte vocazione bieticola, Puglia in testa, gia’ presenti nella compagine societaria dell’unico zuccherificio dell’Italia centro meridionale. L’obiettivo finale e’ arrivare con un bacino bieticolo consolidato al varo della nuova Politica Agricola Comunitaria, che nell’Ocm prevede interessanti opportunità per il reddito dei bieticoltori”.

Dunque la Regione Molise non deve essere lasciata da sola nella delicata operazione finanziaria consistente nell’aumento del Capitale sociale per 15 milioni di euro di cui 10 milioni spettano all’Amministrazione regionale locale, 5 milioni al socio privato ovvero alla famiglia Perna mentre una minima quota alla Regione Puglia che non sembra intenzionata a voler erogare tale somma. Dello stesso avviso sembrerebbe l’imprenditore iserniano.

11 Commenti

  1. Ma mica sono scemi!
    Le Regioni del sud, caro De Castro, non sono mica sceme come lo è la regione Molise! E mica vanno a gettare i loro soldi in iniziative fallimentari?!! La cosa saggia da fare è una soltanto: CHIUDERE QUESTO STABILIMENTO FALLIMENTARE!!!

  2. sono d’accordo
    Ha ragione OIKO. Qui tutti parlano, tutti si sono d’accordo a salvare lo zuccherificio e nessuno mette mani al portafoglio. Di Castro è l’ultimo della compagnia. Ma c’è una bella schiera, di destra e di sinistra. Ricordiamolo. Ovviamente Iorio. Gia sta pronto con la pala meccanica per scaricare l’ennesima vagonata di milioni.
    Di Rocco,il presidente, fa il boss, ma non ha un centesimo in cassa neanche per fare una fotocopia. La Fusco Perrella, non sa neanche cos’è una bietola, l’hanno messa lì, tanto una sedia vale l’altra. La De Camillis ha fatto un’interrogazione parlamentare – chiedeva soldi allo stato – Gli hanno risposto con una pernacchia in forma di promesse. Soldi: nisba.
    De Castro parla in nome dell’Europa, invita gli altri a pagare, ma si guarda bene dal tirar fuori un euro. Poi ci sono quelli di sinistra: tutti eroi con i soldi dei contribuenti: la Di Giuseppe, Filippo Monaco, Petraroia, Coccia, ecc.
    Più riflessivo il candidato alla presidenza sconfitto, che ora non mi viene il nome, lui vuole vedere le carte – quali carte? Non ci sono carte allo zuccherificio, ci sono solo debiti. Milioni di euro di semplici e puri debiti. Siamo di fronte a un pozzo senza fondo. Chi non lo ha capito ancora o è stupido o è in malafede.

  3. aggiornamenti
    No tanto per aggiornare la situazione. Pare che di soldi ce ne vogliano 20-25 milioni di euro. Praticamente un salasso da far tremare le vene ai polsi. Vorrei che fossero riportati i nomi e i cognomi dei consiglieri che sottoscrivono questa delibera. Nome cognome e somma gettata al vento. Che rimangano stampate nella memoria dei molisani e di tutti i contribuenti onesti e operosi.

  4. Fumi di potere.
    Visto come hanno affrontato e affrontano i nostri “politicanti”i problemi della Sanità, dello Zuccherificio, della Solagrital ecc…., ormai è chiaro che i lumi della ragione sono al minimo.Non ancora si rendono conto che i cittadini non sono più in grado di subire altre tassazioni aggiuntive, né potrà più assistere sperpero di denaro pubblico con finanziamenti a perdere. Purtroppo si evidenzia che anche i nuovi consiglieri regionali ormai si sono già inebriati dei fumi del potere. Se si continua così ci salverà solo il coraggio della gente che dovrà scendere sulle piazze con decisione e durezza.

  5. -la storia infinita
    Allora pare che ci sono delle novità. Si vocifera che ci sarebbe l’imprenditore Bianchi della Albisetti interessato a subentrare a Perna. La cosa è inquietante perché: primo – quanto succhierà Perna dalla carcassa moribonda dello zuccherificio per andarsene? secondo: quanto succhierà Bianchi della Albisetti dalla regione Molise per subentrare? Tutta la questione finirà così: Remo Perna lascerà la poltrona di amministratore delegato appesantito di 4 o 5 milioni di euro, che non ha mai sborsato…;Bianchi sarà benveuto con una scarica di 15 – 20 milioni di euro, incassati i quali, il buon imprenditore, vivacchierà per qualche mese facendo finta di produrre qualcosa, e poi dichiarerà un bel default involandosi con la cassa. E’ tutto già scritto, e tutto già previsto, la farsa si concluderà fra un anno con un bel buco gigantesco nelle casse regionali.
    Affidarsi a questi avvoltoi finanziari e come se, avendo un mal di testa ci affidassimo al boia con la sua ghigliottina. C’è una sola cosa da fare: C H I U D E R E L O Z U C C H E R I F I C I O!

  6. fuoco di sbarramento
    Se l’opposizione tiene duro. Se mette i puntini su tutte le i, forse si riesce ad evitare questa volta lo scempio di pubblico denaro.
    Una volta tanto l’opposizione deve farsi furba. Qui non sono in gioco i 150 posti di lavoro, ai quali una soluzione si trova facilmente, qui sta in gioco l’intelligenza politica, l’arguzia di capire che non si possono buttare al vento altri milioni dopo la caterva di milioni già spesi. E’ ingiusto ed è immorale, specialmente in una situazione di crisi come questa.


  7. Se vedessi una persona che, non facendo tesoro dell’esperienza continuasse a buttar soldi inutilmente, beh io direi che quella persona è un … Ora perchè non usare questa categoria di pensiero anche per i nostri amministratori? Come altro definirli altrimenti? come definire un tal Michele da Morrone che spadroneggia e sperpera denaro pubblico, senza che nessuno si opponga? Che sta anche diventando la barzelletta d’Italia; dove ormai lo chiamano tutti Michele lo sprecone. Senza parlare di quella sbiadita controfigura di Vitagliano, che non spiccica un’idea per il basso molise, neanche se gli punti una pistola in fronte. Una vera…cricca coalizzata solo a sfondare le casse molisane e a fottersi tutte le risorse.

  8. non ti illudere
    Caro zebedeo non ti illudere. L’ultimo alibi delle opposizioni è: vogliamo vedere il piano industriale. Sai quanto ci mette Michele Iorio da Morrone a impapocchiare quattro carte e sbandierarle in consiglio regionale: volevate il piano industriale? Eccovi il piano industirale! Ovviamente redatto da qualche società a suon di centinaia di migliaia di euro. Quale piano industriale si può preparare se, tanto per dirne una, le bietole arrivano per lo più da altre regioni, a volte molto lontane, ed il costo del trasporto è più alto del costo delle bietole stesse? Lo zuccherificio ha sempre perso denaro, lo perde ogni giorno che passa, e continuerà a perderlo in futuro. Non c’è piano industriale che tenga, queste sono favole per tener buoni i bambini; ma che non si possono dare a bere a chi ha sale in zucca. Le opposizioni non hanno cultura economica, non hanno verve politica, insomma non hanno palle per opporsi seriamente a questo ennesimo scempio di denaro dei contribuenti. Quindi rassegnati,anzi rassegnamoci.
    Ci fosse almeno Di Pietro, voglio dire Di Pietro padre, che il figlio non morde.

  9. x ginetto
    Sono d’accordo con te ginetto. L’opposizione in consiglio regionale non ha una spina dorsale. Quando Michele da Morrone tuonerà contro di loro se la faranno sotto. Voi, voi, sarete i responsabili delle famiglie sul lastrico, voi della crisi della filiera dello zucchero, voi pagherete le conseguenze! A queste parole del morronese avverà la liquefazione dei vari Monaco, Ciocca, Di Pietro ecc.ecc. E’ proprio così, gente senza spina dorsale politicamente parlando. E non censurate i ragionamenti politici perchè se ci togliete anche questo sfogo allora veramente non ci restano che i forconi.

  10. oltretutto
    La crisi dello zuccherificio è irreversibile perchè la crisi dello zucchero è irreversibile. Lo zucchero è un alimento non dietetico. Il che significa che meno se ne usa meglio è. Un alimento di produzione industriale non incontra i favori nelle moderne diete alimentari non è ammesso in una tavola di buona cucina o come si di ce oggi slow food. Insomma è un prodotto “sospetto” . Una regione che deve avere a cuore la salute dei suoi cittadini, per statuto, visto che lo prevede la costituzione, non dovrebbe farsi produttrice e promotrice di un alimento non dietetico che mina la salute per esempio degli anziani. Questo,aggiunto all’impatto che lo zuccherificio ha sul territorio dove una industria prospera, quella del turismo balneare è seriamente minacciata dai miasmi della fabbrica;
    per concludere con la dissennata gestione che vede un’industria che lavora per tre mesi all’anno impiegare per 12 mesi all’anno 200 persone, tutto questo considerato c’è solo una soluzione residuale, quella di dismettere l’opificio e ricollocare le maestranze in altri settori con dovute facilitazioni, questo si sarebbe assistenzialismo giustificato.
    Altre soluzioni non ce ne sono, a meno che non affidare il tutto nelle mani del mago Otelma.