TERMOLI _ Riuscirà lo Zuccherificio di Termoli a sopravvivere nonostante il “buco” milionario nel bilancio? E’ l’interrogativo che tiene banco in quest’ultimo periodo tra lavoratori ed organizzazioni sindacali che chiedono programmi e progetti seri e credibili in grado di dare una sterzata definitiva all’impresa permettendole di uscire dal “pantano” in cui è infossata da troppi anni. Su questa direttrice deve essere inacalata l’operazione finanziaria inerente l’aumento di capitale sociale dell’impresa approvato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale del Molise. E su questo si gioca il presente e l’immediato futuro delle maestranze. La ricapitalizzazione, dunque, si farà ma, secondo la Flai-Cgil, non basta.
Accanto all’immissione di denaro fresco nell’impresa ammontante a circa 8 milioni di euro di cui oltre 4 milioni di euro spettano alla Regione Molise ed il resto al socio privato, attualmente Remo Perna che continua a non pronunciarsi sulle sue intenzioni, è necessario avere anche le idee chiare e soprattutto procedere in tempi brevi con le neo iniziative. Intanto ieri è stata convocata per lunedì 13 febbraio, alle ore 16, l’Assemblea dei soci dello stabilimento negli uffici dell’azienda per discutere della ricapitalizzazione. Sulle vicende che hanno caratterizzato la vita dell’impresa di quest’ultimo periodo Di Lisio della Flai-Cgil esprime preoccupazione.
“Attualmente non c’è un piano industriale _ hanno fatto sapere dal sindacato _ ed investire ingenti risorse finanziarie nell’azienda senza una pianificazione ben precisa di progetti e programmi non ci da sicurezza sul consolidamento e rilancio dell’azienda. E’ necessaria l’iniezione di nuove somme ma nel contempo bisogna anche sapere come far uscire dal pantano in cui si trova lo Zuccherificio altrimenti ci ritroveremo tra qualche tempo in questa stessa situazione avendo speso però altri soldi della collettività. Concordiamo sulla necessità di una commissione così come proposto dai consiglieri regionali Petraroia e Totaro. Il gruppo di lavoro dovrà valutare le iniziative da intraprendere ed il lavoro svolto fino ad oggi per poter finalmente voltare pagina”.
Di Lisio, inoltre, esprime anche fiducia nella possibilità di “rimettere in carreggiata” la prossima campagna saccarifera nonostante il ritardo nelle semine. Una volta sciolto il “nodo” ricapitalizzazione e Piano industriale, si potrà riguadagnare il terreno perduto e giungere pronti ad inizio estate con le bietole pronte per la lavorazione anche se non con le quantità degli ultimi anni. L’ondata di maltempo, fortunatamente, non sembrano aver danneggiato la coltivazione delle barbabietole per cui si può ancora pensare alla nuova stagione saccarifera. Per quanto riguarda i pignoramenti, è necessario procedere con l’operazione finanziaria entro il prossimo 29 febbraio, giorno in cui si procederà con l’istanza di fallimento presentata dal fornitore di gas che vanta ancora il pagamento della bolletta milionaria, tuttora impagata.
Per Francesco Totaro del Pd: “i provvedimenti estemporanei adottati sempre e solo sulla scorta di uno stato di emergenza hanno dimostrato la loro insufficienza e fallacità. Per questo abbiamo impegnato il governo regionale a più concreti e strutturali passi da compiere. Accanto a questo è stata varata una commissione di inchiesta che farà piena luce sulla vicenda, a partire dal modo col quale è stato individuato l’attuale socio privato sino alle eventuali responsabilità in capo al management della azienda”.
mandate mister sci sci sci! a risolvere il problema.
come super sci sci sci!eccolo all’opera ci penso io! corree da iorio e dice sci sci sci! corre da di giacomo e dice sci sci sci! corre da remo e dice sci sci sci1 o pardon! mi sono sbagliato dice solo sci sci ma solo a gli altri, a remo dice obbedisco!corre corre e inciampa in un kilo di zucchero filato che buono! sci sci a chi lo dò lo zucchero filato? lo do al generino sci sci sci!lo dò all’assessore cuor di pantera’ sci sci sci! no lo mangio io tanto sci sci sci è buono per tutto.!
CHIUDETELO!!
Con o senza piano, lo zuccherificio, pozzo senza fondo da 40 anni, va chiuso e basta!!
Inutile filosofare ancora! Di Rocco, che non ha mai lavorato in vita sua e ha sempre vissuto di politica, ce li mettesse di tasca sua 15 milioni di euro, se ci crede tanto nelle potenzialità dello zuccherificio! Sono 40 anni che non è in grado di produrre in centesimo di utile! Chiudetelo, per favore!!!!!!!!!!!!
La regione Puglia, azionista di minoranza, molto più saggia del Molise, ha già detto che non ci metterà un soldo suo!
condivido
Ha ragione Asterix. Basta essere un po’ saggi, ma veramente un po’ per capire di quale brutto affare è diventata questa azienda. I consiglieri regionali si stanno dimostrando degli irresponsabili. Staccano assegni a perdere per milioni di euro. Anno dopo anno, anno dopo anno , e non si rendono conto che quelli che buttano al vento non sono coriandoli, ma denaro fatto di sudore e lacrime di migliaia di contribuenti.
La cosa gravissima è che viviamo in una crisi economica ed occupazionale senza precedenti, il momento richiederebbe altra classe intelligente, persone in grado di capire dove è bene e dove è male investire denaro e non mezzecartucce che si fanno trascinare dagli eventi. Questa gente non risolverà mai i nostri problemi, costoro sono il nostro problema. A questo punto non ci restano che i forconi.
ma!
La regione sborserà 15 forse 20 milioni di euro. E nessun altro si caverà un centesimo di tasca. Su questo mi gioco la testa.Versato questo, chiamiamolo così, aumento di capitale, il buon Presidente Di Rocco, si troverà a gestire un bel paccotto di denaro fresco. Che farà?
Ve lo dico subito. 5 milioni sono per i debiti da ripianare. 5 milioni per scrostare la ruggine dagli impianti. 5 Milioni per la gestione, ordinaria, stipendi, assunzioni, tredicesime, liquidazioni faraoniche. 5 milioni per anticipare la campagna bieticola, acquisto sementi, contratti. Un paio di milioni per consulenti e amministratori li volete mettere? Ops siamo già con due milioni di debiti.
E le spese per l’energia? sono altri 3 milioni.
Siamo già a 5 milioni di euro di debito.
E lo zucchero? Ma lo zucchero lo commercializza il socio privato. Ah dimenticavo.
Ecco qua, la campagna è finita, bilancio: meno 5 milioni di euro. Riparte la campagna 2013.
Serve un nuovo aumento di capitale.
Si riunisce il consiglio regionale. Pronta consegna, ecco altri 20 milioni di euro freschi.
E la storia ricomincia.