Il fiume che è al confine tra Abruzzo e Molise è interessato da un’invasione di cinesi.

Humanitas-FronteTermoli
Alcuni soldati delle forze britanniche a Termoli durante la seconda guerra mondiale

TERMOLI – Ci mancavano anche i cinesi in tempo di pandemia! Vogliono saccheggiare l’unica Regione italiana sul mare che non ancora si compromette con i loro traffici e le loro iniziative speculative. Hanno scelto un’area molto opportuna, trascurata dalla geografia italiana: il Molise. 

South Beach dovrebbe sorgere in località Montenero-Petacciato Marina a ridosso del porticciolo che con tanta fatica hanno fatto in quella zona. Quasi ai piedi della Majella, dovrebbe impiantarsi una megalopoli con edifici ad uso abitativo e commerciale inimmaginabili. Una cementificazione assurda e inutile che non porterebbe niente di buono né al Molise né tantomeno al confinante Abruzzo. Una cubatura che farebbe inorridire anche i più grandi speculatori che negli anni addietro hanno già rovinato Termoli. Che ha già i suoi problemi. Vedi i tre “panettoni” residenziali  in viale Corsica, il cantiere che stanno aprendo nell’area dell’ex Cian per la costruzione di un nuovo complesso residenziale, l’area in prossimità del cimitero in contrada Foce dell’Angelo. A questi si aggiungono anche le aree dell’ex Nautico e quella della Schweitzer. 

Ma dove le trovano tutte queste famiglie per riempire questi milioni di metri cubi d’abitazioni?

Ci sarebbe, invece, bisogno di case popolari da dare a tante famiglie che ne hanno fatto richiesta da anni. E lo IACP questo dovrebbe saperlo! Altro che South Beach! Sarebbe la rovina e il definitivo inquinamento del nostro mare che già è compromesso dalla mancanza di un depuratore che sono anni che aspettiamo. La Bandiera Blu ce la potremmo sognare per altri cent’anni!

E intanto rimane insoluto il completamento delle costruzioni già iniziate: il cosiddetto ex Cinema Adriatico, il Residenze di fronte al lo stabilimento dell’ex Panfilo, lo stesso Panfilo, chiuso da anni e che aspetta un nuovo padrone. E tanti altri edifici iniziati e non terminati in centro e nella periferia. 

Ancora una volta si sta perdendo il senso della misura. Spero che queste Amministrazioni non consentano i paventati “scempi”. I nuovi barbari arrivano dalla Cina, sono agguerriti e non ammettono dinieghi. A loro interessa solo fare soldi  rovinando i nostri patri lidi. Altro che tunnel! Questi, con la benevolenza di speculatori, possono rovinare un territorio perché sono pieni di denaro e in qualche maniera lo devono spendere.

Qualcuno ha chiamato Termoli il Fanciullino di South Beach”. Non ha tutti i torti. Mentre, infatti si combatte per non fare arrivare i cinesi ad attraversare il Trigno, Termoli è interessata dalle serie di costruzioni e cementificazioni anzidette. Non abbiamo bisogno di nuovi porti. E’ importante valorizzare quello che abbiamo, creando le strutture idonee per renderlo più utilizzabile anche per il traffico internazionale. La Croazia è vicina e potrebbe essere questa la meta più interessante per lo sviluppo di un traffico sia commerciale che turistico. 

La pandemia ha i mesi contati. Alla fine dobbiamo avere la possibilità di relazionarci con tutti i porti dell’Adriatico. E questo può avvenire solo con una sana e oculata politica amministrativa. Siamo arrivati al paradosso di confrontare la mancata realizzazione del famigerato “Tunnel” con un’azione tanto più grave quanto più speculativa. 

Se diamo spazio all’ultimato cinese di attraversare il Trigno per invadere il Molise, potrebbe scoppiare una guerra civile. Alea iacta est: il dado è tratto! Ci potremmo trovare a fronteggiare un  Giulio Cesare… cinese che, dopo aver varcato il fiume  Trigno, si appropri dei nostri territori.

E questo non lo vogliamo?

E allora bisogna tessere le politiche ambientali, sensibilizzare i giovani, sin da adesso, che il territorio non si tocca, dando più spazio alle zone verdi e sfruttando tutto ciò che è stato già costruito. Ristrutturare l’esistente in modo da avere un’edilizia a volume zero, come indica da sempre Renzo Piano, uno degli architetti italiani più illuminati.

Solo così potremo veramente dire che dal Trigno, come già è accaduto per gli austriaci sul Piave, I CINESI NON PASSERANNO!

Saverio Metere

Addi, 24 maggio 2021

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.