ISERNIA _ Incredibile ma vero. Gli studenti del corso di laurea in Informatica, presso la sede di Pesche, hanno problemi con la connessione internet. In pratica, il collegamento installato per le postazioni fisse, queste ultime d’altronde in numero troppo esiguo per circa 800 studenti di Informatica e Biologia, risulta inadeguato per soddisfare tutta l’utenza e pertanto la connessione è lenta e, se sovraccaricata, addirittura bloccata. Ad inizio 2011, poi, sono stati installati router per la connessione senza fili ma ad oggi, dopo alcune prove, la rete wi‐fi non è attiva. Gli studenti, quindi, per poter operare sono costretti a portarsi all’Università il proprio pc portatile con chiavetta per avere la disponibilità della rete, oppure collegarsi dal computer di casa. Servizi inadeguati che cozzano con l’aumento delle tasse universitarie (tra le più alte d’Italia) da un lato, e con i fondi insufficienti per le borse di studio per gli studenti meritevoli e in particolari situazioni economiche dall’altro, tanto che nelle settimane scorse gli stessi studenti hanno protestato nel capoluogo di regione.
Peccato, comunque, che si registrino tali problemi ad Informatica perché, così come Biologia, funziona a meraviglia; i docenti si fanno in quattro e i risultati si vedono. Basti pensare che tanti studenti, dopo la Triennale di Informatica, si iscrivono altrove per la Specialistica e riescono a vincere borse di studio per il dottorato di ricerca. Ma, come detto, si iscrivono altrove, soprattutto a Salerno, perché l’Università del Molise non ha i fondi per organizzare anche l’ultimo ciclo di studi. Nell’ottica di consolidamento, quindi, si potrebbe pensare di siglare un’intesa con l’Università suddetta, considerato che i docenti di Salerno insegnano già ad Informatica, per attivare la Specialistica ed evitare la prima fuga di cervelli. Alla luce di ciò, ci si chiede: è possibile che risultino inconvenienti con la connessione internet e alle infrastrutture immateriali in una sede avveniristica ‐ ormai aperta da un bel po’ di tempo e quindi non alle prese con l’emergenza organizzativa ‐ e dove sono stati spesi circa 4 milioni di euro per la strada di collegamento e dove è prevista la realizzazione di alloggi per gli studenti nell’ottica di campus universitario; è possibile che non si riesce a dar seguito al potenziamento del corso di laurea anche con un’offerta formativa completa?
L’Università degli Studi del Molise, costretta a fare i conti con risorse esigue, ha avviato un Protocollo di intesa per un Patto con gli altri Atenei del Sud. Lo stesso Rettore ha sottolineato gli ambiti di intervento: ricerca, didattica e servizi; con dottorati di ricerca e corsi di insegnamento in comune. E questa è una strada. L’altra è quella di coinvolgere le Istituzioni locali nel processo di rilancio dell’Ateneo molisano. Ad aprile è stato approvato il Protocollo attuativo tra Regione e Università – circa 13 milioni di euro in tre anni ‐ proprio per avviare e sostenere il definitivo sviluppo dell’Ateneo molisano incentrato su una offerta didattica ampia e qualificata, valorizzare la ricerca scientificotecnologica ed umanistica. Pertanto, da tale Protocollo bisogna reperire le risorse necessarie per potenziare anche il corso in Informatica, un fiore all’occhiello del Polo isernino fortemente voluto dalla passata amministrazione di centro‐sinistra.
Necessario anche un raccordo più incisivo col mondo produttivo per aprire immediati canali con la realtà lavorativa. Ma il Polo isernino paga anche una errata politica di delocalizzazione messa in campo dall’amministrazione di centrodestra. Con il trasferimento della Facoltà di Scienze Matematiche a Pesche è stato ridimensionato di fatto quel percorso virtuoso teso a rendere Isernia una città a dimensione universitaria. Per non parlare dei servizi d’accoglienza: un esempio lampante è dato dalla chiusura della Casa dello studente del Comune in via Sant’Ippolito nonostante sia stato acquistato anche l’arredo.
Maria Teresa D’Achille Consigliere comunale Isernia Italia dei Valori