IorioRegioneTarCAMPOBASSO – E’ davvero sconvolgente l’affermazione del rettore Palmieri sulle politiche degli anni passati che secondo lui sarebbero state “clientelari, dissennate e immorali” portando la nostra regione allo sfascio della sanità pubblica a vantaggio del privato. Un giudizio sommario che non rende merito a quella politica che ha condotto la nostra regione a indubbie possibilità di crescita e che ha costruito le premesse perché in essa si potessero svolgere tutte le attività necessarie per garantire i cittadini rispetto alla loro prospettiva di salute e ottenere una buona sanità.

A cominciare dal riconoscimento di una facoltà di medicina presso la nostra Università Pubblica ottenuta grazie all’impegno del rettore Cannata, del sottoscritto insieme con Silvio Berlusconi e Letizia Moratti e al sostegno per la realizzazione in Regione di servizi che in passato i molisani potevano ottenere solo in altre zone del paese ed anche molto distanti.

L’organizzazione del sistema pubblico regionale è cresciuto in termini di offerta sanitaria al passo con i tempi anche per l’enorme sostegno dato ai nostri ospedali per le attrezzature sanitarie di avanguardia presenti su tutto il territorio (tac, risonanze, angiografi, pet) e il completamento dell’offerta con l’inserimento del privato convenzionato per raggiungere obiettivi di qualità che oggi ci invidiano in più parti d’Italia.

L’Irccs di Pozzilli e la Cattolica di Campobasso, rispettivamente per la neurochirurgia e la radioterapia, sono il risultato di un impegno politico preciso sul quale si dovrebbero spendere giudizi più meditati e meno sommari. Vale la pena fare alcune considerazioni anche sul piano di rientro, che pure si è affrontato con determinazione. Considerazioni che spesso si ascoltano con il giusto equilibrio in sedi scientifiche e senza alcun bilanciamento nel dibattito politico.

E’ una vera bufala ritenere o far credere ai cittadini che il disavanzo sanitario maturato nell’ultimo decennio sia determinato solo dallo spreco e, peggio ancora, dal così detto clientelismo. Negli anni del mio governo abbiamo ridotto il disavanzo annuale da circa 100milioni di euro a circa 30 milioni, durante gli ultimi anni del mio governo abbiamo ridotto di circa mille unità la dotazione del personale alla sanità soprattutto in campo amministrativo anche per effetto della scelta (molto contrastata dal centrosinistra) di realizzare la Asl unica del Molise molto prima del piano di rientro.

Oggi sono certo di poter dire che è ancora possibile operare qualche risparmio ma la verità è che il prezzo che si dovrà pagare per raggiungere il così detto equilibrio di bilancio è il taglio dei servizi a danno dei cittadini molisani.
Bene. Rispetto a questa eventualità occorre che la politica, ad ogni livello, si renda conto che se sarà così i cittadini molisani verranno privati di un bene essenziale che porterà all’involuzione del sistema regionale con pericoli anche per la sopravvivenza della stessa autonomia regionale.

Al rettore tutto questo dovrebbe essere chiaro perché l’Università affronta rispetto alla politica nazionale le stesse problematiche e se dovessimo perdere l’autonomia si perderebbe forse ancor prima la stessa università.
Non rispondo per risentimento personale ma non riesco ad esprimere un vero e sentito dissenso rispetto all’affermazione che, forse per il contesto politico locale (tutto interno al Pd), hanno portato il rettore ad esprimersi in tal modo.
Resto comunque a disposizione per un confronto aperto e sincero.
Michele Iorio
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