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TERMOLI _ Nei giorni scorsi sono apparsi, su alcuni organi di stampa, affermazioni e dichiarazioni poco precise che hanno fornito notizie inesatte sul problema nella fornitura di acqua potabile alla città sollevati dal COSIB (Consorzio di Sviluppo Industriale Val Biferno). Nell’intento di rendere un’informazione quanto più corretta ed esaustiva possibile, si riporta di seguito il testo integrale della lettera con cui il Sindaco Vincenzo Greco sintetizza i termini della questione, che saranno approfonditi con ulteriore documentazione in un’apposita conferenza stampa “Carta Canta” che avrà luogo domani, mercoledì 8 aprile 2009, alle ore 17.00, nella Sala Consiliare del Municipio, alla presenza dello stesso Sindaco.

Quest’ultima lettera è stata inviata lo scorso 3 aprile al Prefetto di Campobasso Carmela Pagano, al Presidente del COSIB Antonio Del Torto, al Presidente di Molise Acque Stefano Sabbatini e alla CREA Gestioni Srl.

 

“OGGETTO:  Fornitura di acqua potabile COSIB – Molise Acque:

 L’interesse al problema esposto dal Cosib con la nota ultima di pari oggetto n.1665 del 31 marzo 2009 e sue precedenti, contrariamente a quanto riferito da alcuni organi di stampa evidentemente per distorte informazioni avutene, è stato sempre sollecitamente manifestato dalla scrivente Amministrazione (Nota Comune di Termoli protocollo n.27775 del 17.09.2008 indirizzata al Prefetto e al Presidente del COSIB; Nota Comune di Termoli protocollo n.35769 del 21.11.2008  indirizzata al Prefetto e al Presidente del COSIB; Nota Comune di Termoli dirigenziale protocollo n.2020 del 27.1.2009 indirizzata a SIGESA-CREA gestioni; Nota Comune di Termoli dirigenziale protocollo n.3851 del 5.2.2009 indirizzata a SIGESA-CREA gestioni; Nota Comune di Termoli protocollo n.7955 del 6.3.2009 indirizzata al Prefetto; Nota Comune di Termoli protocollo n.8512 del 12.3.2009 indirizzata al Prefetto, a SIGESA-CREA e al Cosib; Nota Comune di Termoli protocollo n.9902 del 24.3.2009 indirizzata al Prefetto, a SIGESA-CREA e al Cosib; Nota Comune di Termoli protocollo n.10653 del 31.3.2009 indirizzata al Prefetto, a SIGESA-CREA e al Cosib). Si deve evidenziare, prima di tutto, che questa Amministrazione Comunale, in carica da giugno 2006, ha rilevato, per quanto riferito dallo stesso Cosib nella sua nota, antiche criticità, mai affrontate e risolte, risalenti addirittura al 1993, anno del sub ingresso di SIGESA al Comune nella convenzione del 13 marzo 1980 stipulata con il Cosib per la fornitura di acqua potabile. Si deve, altresì, rimarcare, che questa stessa convenzione era stata correlata alla realizzazione da parte del Cosib delle opere per l’integrazione dell’approvvigionamento idrico del Comune di Termoli su concessione di contributi finanziari da parte dell’ex Cassa per il Mezzogiorno (PS 29/12).  In relazione a tale concessione, il Cosib ha assunto in gestione diretta le opere e gli impianti realizzati per il cui esercizio, nelle more dell’entrata in funzione dell’adduttore dall’invaso di Ponte Liscione, si era prevista l’alimentazione mediante attingimento dal fiume Biferno e successivo trattamento di potabilizzazione. In sintesi, il servizio  effettuato dal Consorzio, secondo la citata convenzione, riguardava:1.il trattamento di potabilizzazione dell’acqua;2.il sollevamento, la mandata, e la consegna nel serbatoio di passo San Rocco;3.la gestione, direzione e sorveglianza degli impianti. Detto questo, è utile intendersi sui termini veri della vicenda, perché in un primo momento il Cosib ha minacciato la sospensione della fornitura integrativa dell’acqua, adducendo a motivo la morosità nei pagamenti dovuti dal soggetto gestore (Sigesa-Crea); in un secondo momento, mutando la prima versione dei fatti, il Cosib ha palesato la sospensione della fornitura a causa della necessità di mettere in sicurezza la cabina di sollevamento, senza però specificare i tempi e i costi di intervento, omettendo, quindi, il rispetto delle regole più elementari di programmazione, pur sapendo di incidere su un servizio di pubblica utilità comunque retto da un contratto valido ed efficace; in ultimo, secondo quanto emerso nella riunione svoltasi in Prefettura il 18 marzo u.s., il Cosib, come elemento assorbente di ogni altra problematica, ha lamentato la presenza di insostenibili disequilibri economico-finanziari nella gestione del servizio, invocando il ricorso a soluzioni alternative. La proposta formulata dal Cosib in quella sede non è stata rifiutata ma è stata subordinata sia dal Comune che da Crea ad una preventiva, necessaria, ma anche immediata verifica tecnica delle opere e degli impianti in situ, verifica che purtroppo sino ad oggi non è stata eseguita perché il Cosib si è sottratto sia all’onere del sopralluogo congiunto con  i tecnici di Crea che all’incontro in Prefettura già programmato per lo scorso 30 marzo. Circoscritta così la materia del contendere, è chiaro che l’Amministrazione comunale, salve diverse evidenze da dimostrare, dopo il subentro (anno 1993) di Sigesa-Crea nella gestione del servizio idrico, non ha più alcun rapporto diretto di fornitura e di pagamento nei confronti del Cosib, che per contratto era e  resta comunque obbligato – già dall’anno 1993 – nei confronti di Sigesa-Crea (soggetto gestore del servizio idrico) sia all’erogazione integrativa di acqua potabile che della gestione, direzione e sorveglianza degli impianti e delle opere a motivo della usufruita concessione di contributi finanziari da parte dell’ex Cassa per il Mezzogiorno. Sigesa-Crea, a sua volta, in relazione alla vigente disciplina (legge n.36/1994 e successive modifiche ed integrazioni), intesa ad assicurare una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche in un’ottica integrata del ciclo dell’acqua, era ed è tuttora obbligata a riconoscere al Cosib il prezzo dell’acqua secondo la struttura tariffaria deliberata dal CIPE, cosa, questa, che è applicata su tutto il territorio nazionale e che, secondo quanto riferito dal gestore, viene regolarmente osservata nei pagamenti al Cosib che sembrano, quindi, essere correnti. Resta solo da verificare se vi siano oggi, in forza dei vigenti dettati normativi, spazi negoziali per realizzare intese diverse, giuridicamente corrette, ispirate tutte al principio di una sana gestione nel rispetto della condizione irrinunciabile della continuità del servizio idrico per non pregiudicare l’immagine della città e della sua economia turistica.  Sul tema, questa Amministrazione comunale ha sempre fatto sentire la sua voce, è pronta al dialogo e alla trattativa, vuole negoziare, ma, sino a quando non sarà concluso il confronto tra le parti, deve tutelare ad ogni costo il diritto dei propri cittadini ad usufruire del servizio senza soluzione alcuna di erogazione idrica che non sia imposta da casi di forza maggiore. Va da sé che Molise Acque nei prossimi mesi sarà tenuta a garantire il fabbisogno idrico della Città di Termoli a titolo principale, così come il Cosib dovrà assicurarne le occorrenze integrative in via sussidiaria e nel rispetto dei reciproci ruoli istituzionali e delle regole pattizie vigenti. Ove ciò non dovesse avvenire per interruzioni cagionate dai motivi sottesi alle rivendicazioni sin qui acclarate sotto la spinta emotiva della sospensione della fornitura per esigenze di sicurezza e di ammodernamento non soddisfatte per tempo e per colpevole negligenza, il ricorso da parte di questa Amministrazione all’autorità giudiziaria sarà atto dovuto a tutela degli interessi della Città nei confronti di tutti gli attori di questa vicenda spuntata in modo virulento dopo anni di silenti sofferenze. Per tutto quanto precede, si rinnova l’invito rivolto con l’ultima nota comunale prot. n.10653 del 31.3.2009 a S.E. il Prefetto di riconvocare urgentemente tutte le parti senza ulteriori attese che potrebbero nuocere alla risoluzione del problema. 

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